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FONDI PENSIONE IN CRESCITA NEI PRIMI NOVE MESI 2019

Nei primi nove mesi del 2019 le forme pensionistiche complementari hanno offerto rendimenti decisamente superiori rispetto al Tfr (Trattamento di fine rapporto). La liquidazione lasciata presso l’azienda si rivaluta con un tasso dell’1,5%, più in 75% dell’inflazione. Il bilancio dei fondi pensione è positivo pure nel medio periodo. Anche iscritti e patrimonio sono in crescita.  E’ lo scenario che emerge dalle statistiche della Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) al 30 settembre 2019.

I rendimenti.  “A partire dall’inizio del 2019, i corsi sia delle azioni che delle obbligazioni hanno registrato una crescita”, spiega la Covip, “Per le forme pensionistiche complementari l’andamento complessivo dei mercati si è tradotto in rendimenti di periodo positivi, Al netto dei costi di gestione e della fiscalità, i fondi negoziali hanno guadagnato il 6,4%; il 7,2% e il 9,4%, rispettivamente, i fondi aperti e i Pip (Piani previdenziali individuali) di ramo III, basate cioè su fondi unit linked. Per le gestioni separate di ramo I (i cui rendimenti dipendono in larga parte dal flusso cedolare incassato sui titoli detenuti), il risultato è stato inferiore, l,3%”.

I rendimenti dei primi nove mesi del 2019 consolidano ancora quelli registrati nel decennio precedente, orizzonte più proprio per valutare il risparmio previdenziale. Nel periodo da inizio 2009 a fine dicembre 2018 (dieci anni), ii rendimento medio annuo composto è risultato pari al 3,7% per i fondi negoziali, al 4,1% per i fondi aperti, al 4% per i Pip di ramo III, al 2,7% per le gestioni separate di ramo I. Nello stesso periodo, la rivalutazione media annua composta del Tfr è stata pari al 2%.

 Gli iscritti. In base alle statistiche della Covip, a settembre del 2019 le posizioni in essere presso le forme pensionistiche complementari hanno raggiunto il numero di 9 milioni; al netto delle uscite, la crescita dall’inizio dell’anno è stata di 262mila unità (3%). Il totale delle posizioni include anche quelle relative a coloro che aderiscono contemporaneamente a più forme; il totale degli iscritti che può essere stimato in 8,19 milioni di individui.

Nei fondi negoziali si sono registrate 119mila iscrizioni in più (4%), portando il totale delle posizioni a fine settembre a 3,121 milioni. Gran parte della crescita netta è spiegata dai dieci fondi con attivi meccanismi di adesione contrattuale. In particolare, il fondo rivolto ai lavoratori del settore edile, pur avendo attivato questo meccanismo già dal 2015, continua a raccogliere nuove adesioni contrattuali per effetto della forte mobilità occupazionale che caratterizza il settore di riferimento.

Nelle forme pensionistiche di mercato offerte da intermediari finanziari, i fondi aperti totalizzano 1,520 milioni di posizioni, crescendo di 58mila unità (3,9%) rispetto alla fine dell’anno precedente. Nei Pip “nuovi”, il totale degli iscritti è di 3,360 milioni; la crescita nel semestre è stata di 85mila unità (2,6%). Nei fondi preesistenti le posizioni all’ultima rilevazione disponibile, risalente alla fine di giugno, erano pari a 652mila.

Le risorse in gestione. Le risorse complessivamente destinate alle prestazioni ammontano, alla fine di settembre, a 180 miliardi di euro.
Il patrimonio dei fondi negoziali, 55,4 miliardi di euro, risulta in crescita del 9,9% rispetto a fine 2018. Le risorse accumulate presso i fondi aperti corrispondono a 22 miliardi di euro, mentre i Pip “nuovi” totalizzano 34 miliardi; nei nove mesi l’aumento è stato, rispettivamente, del 12,3% e del 10,7%. All’ultima rilevazione disponibile, risalente alla fine di giugno, le risorse di pertinenza dei fondi preesistenti erano pari a 61,9 miliardi di euro.

 

www.covip.it