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APE SOCIALE, AL VIA LE DOMANDE

Via libera alle domande per l'Ape sociale, prorogata per quest'anno dalla Legge di Bilancio 2021. La domanda può essere presentata anche da chi ha perfezionato i requisiti negli anni scorsi. A precisarlo è l'Inps con un Messaggio (n. 163/2020), anticipando la novità della proroga al 31 dicembre 2021 del cosiddetto Anticipo pensionistico previsto dalla nuova Legge di Bilancio (n. 178/2020) in attesa di future istruzioni con apposita circolare.

Uscire prima dal lavoro. L'Ape sociale è la facoltà di mettersi a riposo prima, in attesa di maturare l'età per la pensione di vecchiaia (67 anni), a chi ha almeno 63 anni e versa in situazioni di disagio economico. Nel periodo di riposo, prima di ottenere la pensione vera e propria, si riceve un sussidio mensile dell'importo massimo di 1.500 euro lordi. Queste sono le condizioni:

1) aver cessato l'attività lavorativa (dipendente, autonoma e parasubordinata);

2) non essere titolare di una pensione diretta;

3) trovarsi in una delle particolari situazioni tutelate; a) avere un minimo di 30/36 anni di contributi (a seconda dei casi; b) maturare una pensione di vecchiaia d'importo non inferiore a 1,4 volte il Trattamento minimo dell'Inps (poco più di 721 euro).

E’ previsto uno sconto speciale a favore delle lavoratrici e, in particolare, a quelle madri: hanno diritto allo sconto di un anno del requisito contributivo per ogni figlio (legittimo, naturale, adottivo), fino a un massimo di due anni. Pertanto, per esempio, le madri con due figli possono accedere all'Ape sociale con 28 anziché 30 anni di contributi (34 e non 36 anni, se risultano addette a lavori gravosi).

Due domande. Il procedimento di riconoscimento e attribuzione dell'Ape sociale prevede la presentazione di due distinte domande, con tempistiche differenti. Per prima cosa occorre il riconoscimento del diritto da parte dell'Inps, in seguito alla prima domanda dell'interessato. L'Inps comunica:

1) il via libera al riconoscimento dell'Ape con indicazione della prima decorrenza utile o eventualmente con differimento della decorrenza (in caso d'insufficienza delle risorse finanziarie);

2) il rigetto della domanda, se non sussistono le condizioni per il diritto.

Solo nel primo caso, se cioè c'è diritto all'Ape, il beneficiario può fare la seconda domanda: quella di liquidazione. Per quest’ultima non c'è alcun termine, ma un vincolo: l'Ape viene erogata a partire dal mese successivo a quello di presentazione della domanda. 

La proroga per il 2021. Come detto, la Legge di Bilancio 2021, ha prorogato l'Ape sociale al 31 dicembre 2021. Pertanto, spiega l'Inps, dal primo gennaio possono presentare la domanda di riconoscimento del beneficio i soggetti che, nel corso del corrente anno, maturano i requisiti e le condizioni per il diritto.

La domanda, aggiunge l'Inps, possono presentarla anche coloro che hanno perfezionato gli stessi requisiti e condizioni negli anni precedenti, e tuttavia non hanno avanzato anche una domanda di accesso al prepensionamento. Infine, l'Inps ricorda che, per non perdere alcuni ratei del sussidio che spettano, i soggetti che al momento della domanda di verifica delle condizioni siano già in possesso di tutti i requisiti e le condizioni previste, possono presentare contestualmente anche la domanda di accesso all'Ape.

 

www.inps.it