FISCO PIÙ PESANTE - TFR
L’opzione del Tfr in busta paga è anche penalizzante dal punto di vista fiscale. Le somme ricevute saranno soggette all’aliquota progressiva Irpef. L’operazione è neutra solo per i lavoratori con una retribuzione sino a 15mila euro l’anno, cui si applica un’aliquota marginale del 23%; la stessa, cioè, che per questo scaglione di reddito è prevista con la tassazione separata sul Tfr che si ottiene al termine dell’attività. In base a un’analisi della Fondazione studi consulenti del lavoro, per un lavoratore con una retribuzione lorda di 28mila euro, il Tfr (pari al 6,91%) è pari a 1.934 euro. Incassandolo in busta paga si è soggetti a un’aliquota del 27%, cui corrisponde un importo netto di 1.445 euro all’anno, pari a 120 euro in più ogni mese. Per il Tfr assoggettato a tassazione separata, il prelievo fiscale è di 50 euro in meno l’anno e 166,67 euro per l’intero periodo (primo marzo 2015-30 giugno 2018). La tassazione, invece, è in ogni caso più penalizzante, e in misura sensibile per chi aderisce alla previdenza integrativa: con quest’ultima, infatti, il montante finale formato anche dal Tfr viene tassato con un’aliquota che, a seconda della permanenza può andare dal 15% al 9%.
tabella: Fisco più pesante sul TFR in busta paga