CLOSE

This website uses cookies. By closing this banner or browsing the website, you agree to our use of cookies. CLOSE

STATALI, AL VIA L'ANTICIPO SULLA LIQUIDAZIONE

Parte l’anticipo del trattamento di fine servizio (Tfs), la  liquidazione che spetta ai dipendenti pubblici al momento della pensione. Dopo un lungo procedimento durato più di un anno e mezzo, il provvedimento che consentirà di dare il via all’operazione è giunto in porto. Il decreto ministeriale del 19 agosto che assorbe la ratifica dell’accordo quadro con l’Associazione bancaria italiana (Abi) è stato infatti appena pubblicato nei giorni scorsi sulla Gazzetta ufficiale. Nei prossimi giorni sarà quindi disponibile sul sito del dipartimento della funzione pubblica la piattaforma per avviare le operazioni di richiesta dell’anticipo del Tfs, che saranno poi le banche a erogare a un tasso calmierato.

Di cosa parliamo. Quando un dipendente pubblico va in pensione, normalmente deve aspettare alcuni anni prima di poter incassare integralmente la propria liquidazione. L’attesa è ancora più lunga per chi utilizza “Quota 100”. Perché per chi sfrutta l’uscita anticipata, il momento del diritto all’incasso del Tfs corrisponde a quello in cui avrebbero conseguito la pensione (di vecchiaia o anticipata) con le regole precedenti, quelle della legge Fornero. Da qui, l’anno scorso, la decisione del governo di varare il nuovo canale dell’anticipo bancario. La norma è stata inserita nel cosiddetto “decretone” all’inizio del 2019, il provvedimento con cui sono stati varati anche Quota 100 e Reddito di cittadinanza. Per dare attuazione alla norma serviva però un decreto attuativo, che ora è finalmente arrivato.

Le richieste. Vediamo dunque come funzionerà la nuova procedura. Innanzitutto, con modalità che verranno messe a punto a breve sarà necessario richiedere all’Istituto di previdenza che eroga il Tf (di regola l’Inps) la certificazione del diritto all’anticipazione. Se ci sono i requisiti, entro 90 giorni dalla ricezione della domanda l’istituto di previdenza rilascia l’autorizzazione e comunica l’ammontare complessivo della liquidazione. Si potrà chiedere fino a un massimo di 45mila euro. Con la certificazione in mano sarà quindi possibile andare in banca e presentare la domanda per ottenere l’anticipo. Alla richiesta sarà necessario allegare anche il numero di conto corrente su cui accreditare la somma e la dichiarazione sullo stato di famiglia. Nel caso di separazione o divorzio occorrerà indicare l’eventuale importo dell’assegno previsto per l’ex coniuge. una volta ricevuta la richiesta, la banca dovrà comunicarla all’ente che paga la liquidazione e dopo il via libera definitivo dell’istituto (che ha 30 giorni per rispondere) accrediterà l’importo sul conto indicato.

Tasso favorevole. Il tasso di interesse con cui l’anticipo del Tfs verrà erogato dalle banche è di poco superiore all’1%. Il provvedimento fissa, infatti, un massimo al cosiddetto “Rendistato”, il rendimento di un paniere di titoli di Stato incrementato di 40 centesimi. A luglio la quotazione è stata dello 0,8% per cui il tasso con cui le banche anticiperanno la liquidazione sarà intorno all’1,2%.

 

www.gazzettaufficiale.it

www.inps.it