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PENSIONI, PIÙ ACCESSIBILE IL RISCATTO DELLA LAUREA

Linea “morbida” sul riscatto della laurea, ai fini del raggiungimento dei requisiti per l'andata in pensione. Il numero delle rate per recuperare i periodi di studio, infatti, sale da 60 a “un massimo di 120” mesi. E, nel frattempo, per sopperire all'esodo di personale del pubblico impiego, chi nel comparto della giustizia deciderà di usufruire della Pensione con Quota 100, sarà rimpiazzato da nuovo personale reclutato con concorsi rapidi, anche in deroga a quanto stabilito dalla disciplina ordinaria prevista per le amministrazioni pubbliche. È quanto si legge negli emendamenti del governo al famoso “decretone”, che sbarcherà nell'aula del Senato entro la settimana. Dove vi sono anche agevolazioni per le madri con figli disabili e per le liquidazioni degli statali e parastatali. Vediamo meglio le possibili novità in arrivo.

Riscatto agevolato. Come accennato, viene fissato il raddoppio della possibilità di rateazione per riscattare gli anni della laurea per gli under 45 (da 60 a 120 rate mensili), ferma restando la quota minima di rateazione pari a 30 euro. L'onere di riscatto, lo ricordiamo, è agevolato fiscalmente, essendo detraibile dall’imposta lorda nella misura del 50% per cento, con una ripartizione in cinque quote annuali costanti e di pari importo nell'anno di sostenimento e in quelli successivi. Inoltre, è dato quasi per certo che l’età venga portata da 45 a 50 anni.

Ricambio generazionale. Per sopperire all'andata in quiescenza dei lavoratori del comparto pubblico che decideranno di usufruire della quota 100 (le domande, ha reso noto l'Inps, hanno superato oramai le 60mila unità), il Governo ha studiato delle “contromosse” per favorire il ricambio negli organici.

Per quel che concerne l'ambito scolastico, per esempio, un emendamento della maggioranza prevede, di agevolare i prossimi” concorsi a titoli” in modo da “garantire lo svolgimento dell'attività didattica”. In sostanza, nel primo dei concorsi che verrà bandito successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto 4/2019, le graduatorie di merito verrebbero predisposte “attribuendo ai titoli posseduti un punteggio fino al 40% di quello complessivo”. Sottolineando che tra i titoli valutabili debba esser “particolarmente valorizzato il servizio svolto presso le istituzioni scolastiche del sistema nazionale d’istruzione”, cui è attribuito un punteggio fino al 50% del punteggio attribuibile.

Lavoratrici madri. Un’altra probabile modifica riguarda le lavoratrici madri con figli disabili. Quest’emendamento, consentirebbe alla lavoratrice con un figlio disabile di accedere alla pensione con Quota 100 con tre anni di contribuzione in meno, 35 anziché 38.  Facendo così scendere da 100 a 97 la “quota” (35 anni di contributi e 62 di età) fissata dal decreto per le nuove uscite anticipate nel triennio 2019-2021 di sperimentazione della misura.

Liquidazione dipendenti pubblici. Va infine segnalato l'innalzamento da 30 a 45mila euro dell'anticipo del Tfs (il Trattamento di fine servizio) agli statali, che potranno presentare alle banche aderenti all’accordo la richiesta di finanziamento di una somma a titolo di anticipo della liquidazione. La modifica prevede che la quota superiore ai 30mila euro, possa essere chiesta anche da coloro i quali abbiano già presentato la domanda di finanziamento.

www.inps.it

Leonardo Comegna