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PENSIONI DI GUERRA, SOLO LO 0,65% IN PIÙ NEL 2019

Sono aumentati dello 0,65% i trattamenti a favore dei circa 300 mila beneficiari di pensione di guerra. I nuovi importi maggiorati si traducono in circa cinque euro al mese in più per gli invalidi di prima categoria e un euro per l’ottava.  Con la riforma del 1986, l’aggiornamento annuale è automatico e viene calcolato sulla base della differenza dei due indici: costo del lavoro e costo della vita.

Il criterio di adeguamento incide anche sul limite di reddito da utilizzare in alcune circostanze come condizione per il riconoscimento di indennità o assegni (è il caso degli assegni spettanti ai superstiti collaterali).  Il limite utile per l’anno 2019, riferito al reddito Irpef, è fissato in 17.121,23 euro annui. Grazie a una legge del 1991, per alcune invalidità specifiche è possibile richiedere un accompagnatore da scegliere (anche nominativamente) tra i militari, oppure tra i giovani che optano per il servizio civile in luogo di quello militare di leva. Per ottenere l’accompagnatore, l’invalido di guerra deve comunque risultare insignito di medaglia d’oro al valore militare.

Assegni al valore. L’assegno annuo riferito alla medaglia d’oro quest’anno raggiunge i 5.215,70 euro, pari a 437 euro al mese. I decorati di medaglia d’argento otterranno invece un miglioramento di 0,50 centesimi al mese. È solo di 24,27 euro al mese il compenso per chi durante la guerra si è meritato una medaglia di bronzo; mentre i decorati di croce di guerra quest’anno potranno contare su 15 euro mensili.  Si tratta di assegni che, anche se conferiti per atti compiuti in tempo di pace, sono esenti da imposte. Tutti questi vitalizi sono devoluti, nella stessa misura e alle medesime condizioni, ai congiunti aventi diritto alla pensione di reversibilità.

Non fanno reddito. La stessa legge del 1991, di cui si è detto, ha anche stabilito in modo definitivo che i trattamenti pensionistici di guerra hanno natura esclusivamente risarcitoria. In sostanza, le somme percepite a tale titolo (pensioni, assegni e indennità varie) non sono da considerarsi reddito.  Di conseguenza, non devono essere computate tra i redditi né ai fini fiscali, né ai fini previdenziali (integrazione al trattamento minimo delle pensioni, ecc.).

 

Pensioni di guerra, gli importi nel 2019

Invalidi

1^ categoria           674,21 euro

2^ categoria          606,67 euro

3^ categoria            538,42 euro

4^ categoria          472,63 euro

5^ categoria           405,10 euro

6^ categoria          337,67 euro

7^ categoria           270,04 euro

             8^ categoria         202,51 euro

Vedove (reversibilità)

2^ categoria   222,70 euro

3^ categoria     196,79 euro

4^ categoria   172,73 euro

5^ categoria     148,15 euro

6^ categoria    123,40 euro

7^ categoria     113,31 euro

8^ categoria   110,23 euro

Vedove di caduti e orfani 382,68 euro

Medaglie al valore

D’oro 5.215,70 euro

D’argento 927,21 euro

Di bronzo 289,76 euro

Croce di guerra 173,83 euro

 

 

www.dag.mef.gov.it

Leonardo Comegna