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PENSIONI: AUTONOMI ALLA CASSA PER SALDO E ACCONTO INPS

Sul fronte delle pensioni è un periodo pesante, in termini di portafoglio, per lavoratori autonomi, artigiani, commercianti e professionisti titolari di partita Iva iscritti alla Gestione separata Inps (i cosiddetti free-lance). Devono infatti pagare all’ente di previdenza il saldo dei contributi del 2018 e il primo acconto 2019. Il primo luglio (perché il 30 giugno è domenica) scade il termine utile per il versamento, che può comunque essere eseguito entro il 20 agosto, con la maggiorazione dello 0,40%.

 

Artigiani e commercianti. Per loro, la legge prevede che la contribuzione previdenziale debba essere calcolata sulla totalità dei redditi d'impresa denunciati ai fini Irpef, prodotti nello stesso anno cui i contributi si riferiscono. Chi lo scorso anno ha versato un acconto in percentuale del reddito d'impresa dichiarato per il 2018 che eccede il minimale di 15.710 euro, deve quindi versare la somma a conguaglio sulla base della totalità dei redditi effettivamente conseguiti nel 2017. Le aliquote da applicare sono le seguenti:

1) 24% (24,09% i commercianti) sulla quota di reddito annuo superiore a 15.710 e fino a 46.630 euro;

2) 25% (25,09% i commercianti) tra 46.630 e 77.717 euro; tetto che sale a 101.427 euro per i soggetti privi di anzianità contributiva al dicembre 1995.

Per quanto riguarda il primo acconto 2019, data l’invarianza delle aliquote, occorre tener conto che sono aumentati il minimale di reddito (47.143) e il massimale (78.572 euro). A conti fatti, gli interessati devono versare il 24% (24,09% gli esenti) sul reddito d'impresa fino a 47.143 euro (“tetto” pensionabile) e 25% (25,09% i commercianti) sull'eventuale quota eccedente, fino al massimale di 78.572 euro.

È previsto uno sconto per giovani collaboratori di età fino ai 21 anni, la cui aliquota è fissata al 21,54%, aliquota che continuerà a incrementarsi annualmente di una misura pari a 0,45 punti percentuali, sino al raggiungimento della soglia del 24,09%.

Ritornando all’acconto, i soggetti che per l'anno 2018 dichiarano un reddito superiore a 15.878 euro (minimale) devono ora versare una quota pari al 12,045% della differenza tra reddito d'impresa dichiarato (Unico 2019) e il minimale di 15.878 euro. L'aliquota sale al 12,545%, per la quota di reddito 2018 compresa tra 47.143 e 78.572 euro. Il secondo acconto 2019, nella stessa misura, dev’essere versato entro il 2 dicembre (il 30 novembre cade di sabato).  

Con l'attivazione del cosiddetto "Cassetto previdenziale" l'Inps non invia più le comunicazioni contenenti i dati e gli importi relativi al pagamento dei contributi. Queste informazioni devono essere scaricate direttamente dal sito dell'Istituto: può farlo l'interessato o un soggetto delegato, attraverso le funzionalità del suddetto "Cassetto Previdenziale" che consente - tra l'altro - la possibilità di stampare in formato "pdf" il modello F24 pre-compilato e utilizzabile per il versamento dei contributi previdenziali.

 

Professionisti. Per determinare la somma da versare a saldo, gli iscritti alla Gestione separata Inps devono considerare il reddito professionale 2017 e applicare, nel limite di 101.427 euro, l'aliquota del 25,72% (24% se già assicurati o pensionati), e sottrarre gli importi già pagati a titolo di acconto in giugno e novembre dello scorso anno. Entrambe le aliquote non hanno subito variazioni per il 2019. Pertanto, ai fini del calcolo dell'acconto, dovuto nella misura del 40% occorre:

1) considerare il reddito professionale 2018 assoggettato a Irpef (così come risulta da Unico 2019), entro il limite di 102.543 euro (tetto di reddito imponibile 2019);

2) applicare l'aliquota del 10,288% oppure del 9,6%, corrispondente al 40% del contributo dovuto (calcolato sul 25,73% o sul 24%, a seconda dei casi).

 

Come si paga. I contributi dovuti devono essere versati alle scadenze previste per il pagamento delle imposte sui redditi, e quindi entro il primo luglio o il 20 agosto 2019 (per i versamenti a saldo per anno d’imposta 2018 e primo acconto per l’anno 2019) ed entro il 2 dicembre (secondo acconto 2019). I contribuenti che decidono di versare la contribuzione dovuta nel periodo tra il primo luglio e il 20 agosto (saldo 2018 e primo acconto 2019) devono sempre applicare sulle somme la maggiorazione dello 0,40% a titolo d’interesse, in modo da evitare la richiesta di sanzioni per ritardato versamento.

 

www.inps.it

Leonardo Comegna