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PENSIONE GIOVANI, ALLARME INPS SUI SALARI BASSI

Con il sistema di calcolo contributivo, a salari bassi corrispondono pensioni basse. È questo l’allarme lanciato dal presidente Inps Pasquale Tridico. Fissare una soglia sotto la quale le retribuzioni non possono scendere aiuterebbe così a far crescere l’importo delle pensioni future dei giovani, oltre a sostenere l'economia e a combattere le “disuguaglianze”.

 

Salario minimo. La questione della “retribuzione minima”, diventata un priorità nell’agenda politica, è un aspetto positivo. Può essere, quindi, una buona occasione. Il rischio che tuttavia venga persa c'è, non fosse altro perché la direttiva europea non pone un obbligo, limitandosi a introdurre alcuni criteri espliciti, che per l’Italia possono tradursi per molti lavoratori in un incremento dei salari. Questo, secondo Tridico, può realizzarsi o con l’introduzione del minimo legale, oppure attraverso il rafforzamento della contrattazione. O meglio ancora con una combinazione delle due cose.

 

La contrattazione collettiva. Rispettando lo spirito della direttiva europea, occorre rafforzare la contrattazione collettiva, inserendo un fattore legislativo coerente con l’articolo 36 della costituzione, che parla di retribuzione dignitosa e proporzionale al lavoro svolto.

Sono tre i passaggi della proposta Inps: la contrattazione; una legge sulla rappresentanza che dica quali sono i sindacati rappresentativi, così da consentire l’efficacia erga omnes dei contratti da loro sottoscritti; un riferimento esterno monetario secondo cui il salario minimo non può essere inferiore a nove euro lordi l’ora.