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LUGLIO, PARTE L'ASSEGNO UNICO

Partirà dal primo luglio l’assegno unico (o "universale") a favore delle famiglie con figli under 21 a carico. Per il momento interesserà solo i lavoratori autonomi e i disoccupati, che oggi non hanno accesso agli assegni familiari (e Anf). Le risorse ammontano a oltre 21 miliardi, di cui almeno sei aggiuntivi rispetto agli attuali strumenti per le famiglie.

 

Di cosa si tratta. Con l'espressione “unico” si vuole intendere che il nuovo aiuto alla famiglia andrà a sostituire tutte le attuali forme di sostegno. Dalle detrazioni Irpef per carichi familiari relative ai figli ai bonus bebè e quello per la natalità, dal bonus mamme all’assegno per il terzo figlio. Con il termine “universale”, invece, si vuole indicare che l'assegno ai figli sarà (dal 2022) corrisposto ogni mese a tutti i contribuenti, siano essi lavoratori autonomi o dipendenti, capienti o meno (con redditi bassi e che non pagano le tasse). Fino a oggi, infatti, il sostegno era una prerogativa dei soli lavoratori dipendenti.

L’obiettivo della misura, come accennato, è prima di tutto quello di mettere ordine tra tutti i sostegni per la famiglia, le cui risorse nel corso degli anni sono state disperse in tanti rivoli. Ora, quindi, si concentreranno in un’unica soluzione, Come accade già in Europa, con misure come il Kindergeld in Germania o il Child benefit in Gran Bretagna.

 

Soluzione ponte. Inizialmente il governo aveva programmato di dare il via all’assegno unico per tutti a luglio 2021. Ma a causa delle difficoltà imposte dall’emergenza sanitaria e della complessità della riforma delle misure per le famiglie, i decreti attuativi sono ancora in fase di bozza.

Di qui la decisione di adottare una “soluzione ponte” che partirà a luglio. E che non è altro che un assegno semplificato, con importi minori rispetto a quello da 250 euro massimi e calcolato sulle condizioni reddituali delle famiglie.

Come detto, per quest’anno rimarranno dunque le detrazioni fiscali per i figli a carico e le vecchie misure a sostegno dei genitori come il bonus bebè e il premio alla nascita. Dal 2022 invece dovrebbe essere inglobato tutto nell’assegno unico universale.

L’ipotesi dell’assegno ponte fino al 31 dicembre 2021 a partire da luglio è pari a 100 euro circa per ogni figlio, da calcolare in base all’Isee.

 

Gli importi dal 2022. A regime (dal 2022), l’assegno sarà composto da una quota universale, ntorno ai 50-100 euro per ciascun figlio, a cui si sommerà una quota variabile in base alla situazione economica del nucleo. Fino ad azzerarsi intorno a 50-60mila euro di Isee, soglia sotto la quale si arriva a coprire circa il 90%-95% delle famiglie.

L'assegno sarà maggiorato per ogni figlio con disabilità di una percentuale non inferiore al 30% (se minorenne) o non superiore al 50% (se maggiorenne e di età inferiore a 21 anni). Con importo della maggiorazione graduato secondo le classificazioni della condizione di disabilità.

Per la definizione di "figli a carico" occorre far riferimento al Testo unico delle imposte sui redditi, che indica con questa definizione quelli con reddito non superiore a 4.000 euro, oppure a 2.840,51 euro se hanno più di 24 anni. La famiglia potrà scegliere di ricevere l’assegno oppure ottenere un credito d’imposta.

 www.famiglia.governo.it