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INPS, AL VIA L’OPERAZIONE “PENSAMI”

Si chiama Pensami la versione aggiornata del simulatore previdenziale realizzata dall’Inps. Il servizio offre una consulenza pensionistica fai da te, per scoprire quando e come andare in pensione cumulando tutta la contribuzione. Comprese le possibilità di lasciare il lavoro prima della “vecchiaia”.

Inoltre, non utilizza le informazioni presenti nella banca dati. Infatti, è l’utente del servizio che deve inserirli per simulare diversi scenari pensionistici.

 

Quali dati si chiedono. Il sistema chiede prima di tutto i dati anagrafici e contributivi; poi, se sono presenti, ulteriori informazioni relative a servizio militare, lavori usuranti, inizio dell'attività durante la minore età e via di seguito.

 

Le simulazioni. Ma vediamo le simulazioni elaborate dal Quotidiano Nazionale. Il primo caso è quello di un lavoratore dipendente nato nel febbraio del 1960 che ha cominciato a lavorare nel 1980. Ebbene, in base al calcolo potrà ritirarsi dal lavoro con il sistema misto, con la pensione anticipata dal 1 settembre 2023 e con quella di vecchiaia, a 67 anni e due mesi di età, dal primo maggio 2027.

Il secondo caso è quello di una dipendente pubblica, nata nel giugno del 1990, che ha iniziato a lavorare a gennaio 2015. Di fatto, avrà quattro possibilità, tutte con il calcolo contributivo dell’assegno e cioè:

  • lasciare il lavoro con la pensione di vecchiaia a 74 anni e tre mesi di età;
  • ritirarsi, sempre con la pensione di vecchiaia, a 70 anni, ma con un importo maturato non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale;
  • usufruire della pensione anticipata a 66 anni e dieci mesi di età, ma solo se l’assegno è pari a 2,8 volte quello sociale;
  • andare in pensione, a prescindere dall’età, a 44 anni e dieci mesi di contributi.

Il terzo esempio riguarda un lavoratore autonomo (commerciante o artigiano) nato ad aprile del 1969 che ha iniziato a lavorare ad aprile 1990. Potrà ritirarsi con il metodo di calcolo misto con la pensione di vecchiaia a 68 anni e quattro mesi di età.

L’ultimo caso è quello di una lavoratrice dipendente nata a giugno del 1975 che ha iniziato a lavorare a giugno del 1994. Potrà ritirarsi a 68 anni e dieci mesi di età con la pensione di vecchiaia o ricevere quella anticipata con 43 anni e due mesi di contributi.