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AL VIA LE SANATORIE SU LAVORO NERO ED EXTRA-COMUNITARI

Al via dal primo giugno le sanatorie sul lavoro nero e la regolarizzazione degli extra-comunitari senza permesso di soggiorno. Per poter richiedere l'assunzione del cittadino straniero e accedere alla sanatoria il datore di lavoro dovrà avere un reddito imponibile risultante dall'ultima dichiarazione dei redditi pari ad almeno a 20 mila euro annui.

A dettare le istruzioni per accedere alla regolarizzazione introdotta dal decreto legge Rilancio (legge n. 34/2020) è il decreto del Ministero dell'interno (“Modalità di presentazione dell'istanza di emersione di rapporti di lavoro”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29 maggio). Sul sito del Ministero dell'interno dal primo giugno è attiva la piattaforma per l'invio delle domande. Dal canto suo l'Agenzia delle entrate ha già istituito i codici tributi per il pagamento dei ticket di accesso: 500 euro per il lavoro irregolare e 130 euro per la legalizzazione. Le domande si possono presentare fino al 15 luglio.

Due sanatorie. La prima riguarda gli occupati irregolari e interessa lavoratori italiani e stranieri. Costa 500 euro per la copertura degli oneri (per il versamento con F24, l'agenzia ha istituito il codice REDT), più un forfait da fissarsi per decreto per le somme dovute dal datore di lavoro a titolo retributivo, contributivo e fiscale.

La seconda sanatoria interessa invece gli stranieri ex lavoratori in Italia, ora disoccupati e residenti irregolarmente, cioè senza valido titolo di soggiorno. Costa 160 euro per la copertura degli oneri, più altri 30 euro per presentare la domanda in Questura. Per gli stranieri l'accesso a entrambe le sanatorie è ammesso solo se sono stati sottoposti a rilievi foto-dattiloscopici prima dell'8 marzo o se hanno soggiornato in Italia prima di tale data, in forza di dichiarazione di presenza e se, inoltre, dall'8 marzo non si sono mai allontanati dall'Italia.

I settori interessati. Le sanatorie si applicano esclusivamente nei settori:

1) agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca e acquacoltura e attività connesse;

2) assistenza alla persona per se stessi o per componenti della propria famiglia, ancorché non conviventi, affetti da patologie o handicap che ne limitino l'autosufficienza (le famose “badanti”) e lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare (le colf).

 In sostanza la prima sanatoria (lavoro irregolare) è possibile esclusivamente per rapporti irregolari in uno di questi settori.

Per la seconda sanatoria (regolarizzazione soggiorno), è richiesto invece che lo straniero richiedente abbia svolto attività in uno dei precedenti settori prima del 31 ottobre 2019. Quest’ultima condizione andrà attestata mediante documentazione idonea a comprovare l'attività lavorativa svolta e riscontrabile da parte dell'Ispettorato nazionale del lavoro, che sarà individuata con un decreto.

Le domande. Unica è la finestra per fare richiesta: dal primo giugno al 15 luglio. La domanda di sanatoria dei rapporti di lavoro va presentata:

a) all'Inps per i lavoratori italiani e per quelli dell'Ue;

b) allo sportello unico per l'immigrazione per gli extracomunitari.

La domanda per la regolarizzazione del soggiorno va invece presentata alla Questura.

 

www.inps.it