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PENSIONI, PER QUEST'ANNO NIENTE RIFORMA

Niente riforma delle pensioni, almeno per quest’anno. Le ultime affermazioni del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sembrano chiudere del tutto i possibili spazi per un ennesimo riassetto del sistema previdenziale.

Insomma, non esiste una riforma compatibile con la nostra situazione demografica. Mancano le risorse.

In altri termini, i soldi non bastano. Per la manovra autunnale, le priorità sono già state individuate e cioè:

- rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale (il rapporto tra le tasse pagate da un dipendente medio e il costo totale del lavoro per il datore);

- avviare la riforma fiscale, magari insieme a una detassazione delle tredicesime;

- adottare misure in ottica natalità.

 

In altre parole, niente da fare per Quota 41, obiettivo che può essere considerato soltanto un traguardo di legislatura.

Mentre Quota 103, congegnata dall'esecutivo con l'ultima legge di bilancio, scade a fine anno. Il governo dovrà comunque individuare una soluzione, probabilmente “ponte”, per il 2024.

Tra le varie ipotesi c'è quella di una proroga, magari in una versione leggermente rivisitata. La scelta andrà comunque fatta non oltre la metà di ottobre, quando il governo sarà chiamato a varare la manovra. Anche se il ministro del Lavoro Marina Calderone confida di affrontare con i sindacati la questione già a luglio, riaprendo il tavolo sulla previdenza che è stato congelato a febbraio. E che proprio Cgil, Cisl e Uil chiedono a gran voce di far ripartire subito.