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RIFORMA PENSIONI, SECONDO I SINDACATI VA FATTA SUBITO

Il tempo, molto esiguo, che avrà a disposizione il governo che uscirà dalla tornata elettorale non dovrà diventare un alibi per il ritorno in toto alla riforma Fornero. A lasciarlo intendere sono le organizzazioni sindacali, che considerano indispensabile il varo di “una nuova riforma delle pensioni” entro il 31 dicembre 2022. Con due misure chiave: via dal lavoro a 62 anni di età ma anche con 41 anni di contributi. Un cammino irto di ostacoli con una sola certezza: lo stop al 31 dicembre di Quota 102. Ma nulla è scontato. Non a caso le organizzazioni sindacali lanciano un allarme: la riforma delle pensioni va varata entro dicembre.

 

Le proroghe. La maggior parte dei partiti è comunque d'accordo sulla necessità di prolungare Opzione donna e Ape sociale a tutto il 2023. La proroga in questo caso appare quindi quasi scontata e, se non ci fossero tempo e risorse per adottare subito altre misure, potrebbe diventare possibile anche quella di Quota 102.

 

Gli altri canali d’uscita. Al di là di come evolverà il quadro previdenziale di qui al 31 dicembre, resteranno comunque aperti altri canali di uscita anticipata. Primo fra tutti quello che consente il pensionamento con 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva (41 anni e 10 mesi per le donne) a prescindere dall'età anagrafica e senza adeguamenti all'aspettativa di vita fino al 2026.

Potranno poi continuare a uscire con 41 anni di versamenti, indipendentemente dalla soglia anagrafica, i lavoratori “precoci”, cioè quelli con 12 mesi di contribuzione effettiva prima del diciannovesimo anno di età e che si trovano in condizioni sostanzialmente simili a quelle previste per accedere all'Ape sociale.

 

I costi. Proprio il problema costi potrebbe indurre a mantenere un atteggiamento prudente, su un delicato capitolo come quello della previdenza. Stando alle simulazioni elaborate a suo tempo dall'Inps, le spese dell'operazione sarebbero tutt'altro che trascurabili: non meno di 4 miliardi il primo anno, per arrivare a circa 10 miliardi a regime.