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QUOTA 103, ASSEGNO SOSPESO PER TUTTO L’ANNO SE SI SUPERA IL REDDITO

La presenza di un reddito, anche se di minimo importo, che deriva da lavoro dipendente, autonomo o cococo, fa scattare lo stop della pensione anticipata per l'intero anno. A precisarlo è l'Inps, nel messaggio 1681/2023, dando il via libera alle liquidazioni delle pensioni con Quota 103.

 

Via libera al prepensionamento. L'Inps (circolare 27/2023) ha dato il via libera alla presentazione delle domande di pensionamento anticipato, con la nuova opportunità per l'anno 2023 prevista dall’ultima legge di Bilancio. E' Quota 103, che consente ai lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all'Inps, inclusa la gestione separata, di mettersi a riposo all'età dai 62 anni in su con un'anzianità contributiva di almeno 41 anni. I requisiti, precisa l'Inps, devono essere maturati necessariamente entro fine 2023.

 

Vecchie quote. Per accedere al pensionamento anticipato occorre presentare una domanda, cui fa seguito un'istruttoria circa la verifica dei requisiti. Se viene accertato che il richiedente ha maturato, prima del 1 gennaio 2023, i requisiti (età e contributi) per la pensione anticipata Quota 100 o Quota 102, l'istituto avrà cura di interpellare l'interessato, invitandolo a manifestare la propria volontà. Pertanto, è possibile optare per un diverso pensionamento, a scelta tra quota 100, 102 o 103.

 

Incumulabilità assoluta. L'Inps precisa che la pensione anticipata non è cumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, a eccezione di quelli occasionali nel limite di 5.000 euro lordi annui. L'incumulabilità totale vige dal primo giorno di decorrenza della pensione e fino alla maturazione dei requisiti per la vecchiaia (67 anni). La presenza di reddito di qualsiasi importo e attività lavorativa svolta comporta lo stop della pensione nell'anno di produzione.
 

Il limite d'importo. Novità di Quota 103 è il limite di importo all'erogazione della pensione: cinque volte il minimo dell'Inps, per le mensilità pagate in anticipo rispetto all'età di vecchiaia. Perciò, fino a 67 anni, il prepensionato riceve una pensione non superiore a quel limite, pari nel 2023 a 2.818,65 euro lordi mensili.