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PENSIONI, RIFORMA DEFINITIVA IN ARRIVO?

Il 2023 sarà l’anno buono per la riforma definitiva delle pensioni. Almeno secondo il ministro del Lavoro Marina Calderone. Obiettivo dichiarato: “superare definitivamente la legge Fornero”. Una giusta esigenza, che deve però essere improntata a un vero cambiamento di mentalità, mettendo il lavoratore al centro della scena e affidandogli la responsabilità della propria situazione previdenziale.

 

Più flessibilità. Secondo il ministro Calderone, occorre rivolgere l’attenzione verso due direttrici: la flessibilità in uscita e l’implementazione della previdenza complementare, che ci vede tra gli ultimi in Europa (alzando al 50% le detrazioni).

Sulla flessibilità in uscita si potrebbe diminuire l’età del pensionamento ordinario portandolo da 67 a 66 anni. E concedendo un ampio range in uscita di otto anni che parta dai 62 fino ad arrivare ai 70. Il lavoratore, con libera scelta, potrebbe andare in pensione dai 62 anni di età con una penalizzazione annua dell’1,5% a partire dai 65. E allo stesso tempo, sempre con libera scelta individuale, potrebbe invece decidere di rimanere sul posto di lavoro oltre l’età di pensionamento, usufruendo di una maggiorazione analoga dell’1,5% annuo.

Unici paletti, avere almeno 20 anni di contribuzione e un assegno previdenziale di almeno di 1,5 volte il trattamento minimo. In questa maniera il lavoratore potrebbe scegliere in perfetta autonomia, in base alle proprie necessità, se e quando andare in pensione, con costi molti limitati per l’erario. Avverrebbe infatti una compensazione, almeno parziale, tra chi volesse uscire prima e chi, invece, decidesse di rimanere qualche anno in più.

 

Le salvaguardie. Tra le novità in cantiere anche la salvaguardia dei “precoci”, cioè coloro che hanno cominciato a lavorare giovanissimi e dovranno avere la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi.

Sarà inoltre prevista una “pensione di garanzia” ai giovani, che oggi non possono contare sul “trattamento minimo”, e alle lavoratrici, rendendo strutturale Opzione donna; quest'ultima misura dovrebbe ritornare alla situazione precedente alla legge di bilancio 2023, che la lega al numero dei figli.