LAVORI PESANTI, PER 31 CATEGORIE IN PENSIONE A 63 ANNI
Sono 31 le categorie professionali che la commissione istituzionale presieduta dall’ex Ministro del Lavoro Cesare Damiano ha individuato, e a cui verrebbe offerto offerto uno “sconto” sulla pensione anticipata. Tocca ora al Ministero del lavoro e poi al Parlamento dare il via libera definitivo all’operazione. Ma vediamo meglio di cosa si parla.
Chi sono. Si va dagli operai forestali al personale dell’edilizia, dai conduttori d’impianti e macchinari pesanti, al personale dei servizi sanitari e sociali. E ancora, gli agricoli e i fonditori. Sono solo alcune delle 31 categorie individuate dalla commissione istituzionale sui lavori gravosi presieduta dall’ex ministro Cesare Damiano, che ha approvato il documento e che ora il Ministero del Lavoro trasmetterà al governo e poi alle Camere.
È dalla scorsa primavera che la commissione ad hoc istituita dal Ministro del Lavoro Andrea Orlando, ha lavorato alla nuova ‘graduatoria’, messa a punto incrociando diverse elaborazioni, tra cui dati di Inail, Istat e Inps, che valutano l’onerosità fisica e psico-sociale delle mansioni, oltre che gli indici legati agli infortuni e incidenti sul lavoro.
Un cambio di passo rispetto al passato, visto che per la prima volta la lista si basa su dati scientifici che individuano le categorie più esposte di altre a oneri fisici e stress lavorativi. Ne esce un elenco più esaustivo dell’attuale di professioni particolarmente pesanti: si passa così da 15 a 57 gruppi e da 65 a 203 mansioni o sottogruppi.
Ok dai sindacati. Soddisfatte le organizzazioni sindacali, che ora attendono di essere coinvolti nella discussione. Definendo all’unisono “un importantissimo contributo per orientare le scelte che devono essere intraprese nella prossima Legge di Bilancio per definire una flessibilità più diffusa di accesso alla pensione intorno a 62 anni. Un tema che s’incrocia con il nodo della fine di Quota 100, che scade a fine anno. Una lista di categorie di lavori gravosi già accede all’Ape sociale, che pure scade a fine dicembre e potrebbe essere prorogata se non resa strutturale e ampliata. A differenza dell’Ape volontario, l'Ape sociale permette di accedere alla pensione anticipata con almeno 63 anni sen'alcun onere per il beneficiario.
Riforma pensioni. Il governo sta studiando il superamento di Quota 100, per quanto riguarda una possibile riforma del sistema pensionistico. Tra i tanti progetti sul tavolo dei ministri competenti c'è anche quello di una super Ape sociale, una nuova forma per anticipare la pensione dal prossimo 31 dicembre, almeno per gli impieghi più duri.
L’obiettivo è di consentire a più lavoratori di anticipare la pensione, tramite l’indennità ponte chiamata Ape sociale, che consente di ricevere al massimo 1.500 euro lordi al mese, a 63 anni con 36 di contributi. E’ necessario aver svolto quella mansione per sei anni negli ultimi sette, o sette negli ultimi dieci.
La situazione oggi. I lavori della Commissione comunque dovrebbero andare avanti ancora fino alla fine dell’anno, così da dare alla politica il materiale necessario per discutere della prossima riforma in Legge di Bilancio 2022. Nell’attesa, ricordiamo quali sono oggi i lavori cosiddetti gravosi. Si tratta, come anticipato, di 15 categorie, quali:
1) operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
2) conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
3) conciatori di pelli e di pellicce;
4) conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
5) conduttori di mezzi pesanti e camion;
6) personale delle professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;
7) addetti all’assistenza di persone in condizioni di non autosufficienza;
8) insegnanti della scuola dell’infanzia e educatori degli asili nido;
9) facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati;
10) personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
11) operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti.
Queste sono le 11 categorie previste dalla legge 232/2016. Con la legge 205/2017 ne sono state aggiunte altre 4, cioè:
12) siderurgici di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi nel perimetro dei lavori usuranti;
13) operai dell’agricoltura, della zootecnia e pesca;
14) pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare dipendenti o soci di cooperative;
15) marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e acque interne.