PREVIDENZA: PENSIONI PIÙ RICCHE PER GLI ISCRITTI ALL’EPAP

Pensioni più ricche per gli iscritti all’Epap, che ha destinato crescenti risorse per misure a favore degli iscritti. Nel 2018 (ultimo dato disponibile) l’Ente previdenziale multicategoriale, cui sono iscritti chimici, fisici, geologi, agronomi, forestali e attuari, ha ottenuto un rendimento contabile della gestione finanziaria al lordo delle imposte pari all'1,37% del patrimonio, che ha superato i 105 milioni di euro.

Sono i dati che emergono dal bilancio consuntivo 2018 approvato l’anno scorso dai vertici della Cassa. L’Epap ha destinato 489.641 euro a interventi assistenziali, con particolare attenzione ai sussidi per eventi straordinari e ai contributi per le spese legate a eventi familiari a favore dei professionisti che versano in condizioni di disagio economico.

La platea. La platea dell'Ente ammonta a 30.078 unità: gli agronomi contribuenti sono 8.487 (con un reddito medio di 20.334 euro), gli attuari 114 (entrate in media di 80.837 euro), i chimici 1.688 (con guadagni medi da 35.131 euro), i geologi 7.514 (il dato reddituale medio è pari a 19.997 euro).

Queste cifre spingono la Cassa a sviluppare ulteriormente le politiche attive a supporto della professione e dei giovani. I pensionati sono 2.746, con un incremento dell'8,2% rispetto al 2017. Nel 2018 è cresciuto (+12,8%) pure l'importo complessivo delle prestazioni pensionistiche erogate: nel 2017 l’incremento era stato dell'11,7%.

Aumentano anche gli iscritti che versano un contributo soggettivo superiore al minimo obbligatorio, in vista di un futuro assegno più cospicuo. Se, infatti, nel 2015 la “supercontribuzione” era stata scelta da 465 associati, nel 2018 hanno giocato questa carta 723 iscritti (quasi il 4% degli attivi), con il risultato di un +55%.

Pensione più ricca. L'Epap destina agli iscritti per la rivalutazione dei fondi istituzionali più di 12 milioni di euro contro i 5,4 del 2017 (con un progresso del 121,6%). Nel contempo, è stata approvata la distribuzione dell'extra rendimento (parte della differenza tra ricavi degli investimenti e importi destinati alle rivalutazioni) relativo al 2017 per poco meno di 6 milioni, per complessivi 18 milioni distribuiti sui montanti degli iscritti. Tradotto in parole povere, questo significa pensioni più ricche.

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