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PENSIONI 2020, SOLO MICRO AUMENTI

Busta molto leggera per i pensionati a partire dal prossimo gennaio: la minima aumenta solo di 2,57 euro. Questo è quanto si legge in un articolo pubblicato da Italia Oggi del 29 ottobre. Il modesto incremento (0,5%) previsto per il 2020 è dovuto alla “perequazione automatica”, quella che una volta si chiamava scala mobile. Nel 2019 si sarebbe dovuto tornare alle regole originarie risalenti al 2001, non solo più favorevoli ai pensionati, ma che vedono anche applicare la rivalutazione con regole più vantaggiose. Ma così non è stato per via dell’ultima legge di Bilancio.

Nel frattempo l’Inps deve prepararsi al rinnovo dei mandati di pagamento per il nuovo anno, sulla base di un dato provvisorio che dovrà essere indicato a novembre da un decreto del ministro dell’Economia, di concerto con il ministro del Lavoro. Il cui valore, stando ai calcoli di Italia Oggi basati sugli ultimi dati Istat, dovrebbe essere pari allo 0,5%, indice costruito sulla base del dato medio effettivamente registrato a fine settembre e sviluppato in base alle proiezioni per ottobre, novembre e dicembre.

Le minime  Con l’incremento dello 0,5%, l’importo del trattamento minimo sale da 513,01 a 515,58 euro al mese. In seguito all’aggiornamento, cresce anche l’assegno sociale, cioè la rendita assistenziale per gli ultrasessantacinquenni privi di altri redditi, introdotta dalla riforma Dini del 1995 in sostituzione della pensione sociale: il suo importo passa da 457,99 a 460,28 euro al mese.

Un po’ minore l’assegno per i titolari della vecchia pensione sociale, ancora prevista per i suoi titolari al 31 dicembre 1995, che raggiunge i 379,33 euro al mese.

Oltre il minimo   Come già accennato, per il triennio 2019-2021, la legge di Bilancio 2019 ha ulteriormente rivisto il meccanismo di perequazione. Ecco i cambiamenti: per le pensioni fino a tre volte il trattamento minimo l'adeguamento avviene in misura piena (100%); per quelle di importo superiore e fino a quattro volte il minimo, viene riconosciuto il 97% dell'adeguamento, che passa al 77% per gli assegni fino a cinque volte il minimo, al 52% tra le cinque e le sei volte, al 47% tra le sei e le otto, al 45% fra le otto e le nove e al 40% per gli importi dalle dieci volte il minimo Inps in su.

A quanto si dice (fonti ministeriali), un "contentino" sarà offerto agli assegni più bassi: la misura piena della perequazione dovrebbe passare infatti da tre a quattro volte il minimo. Di fatto, quest’ultimo adeguamento andrà a incidere positivamente solo sugli assegni che vanno dai 1.593 euro lordi (1.485 netti) a 2.052 lordi (1.650 netti).

Quindi, l’aumento per l’anno prossimo sarà così articolato:

  • 100% (+0,5%) per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia pari o inferiore a quattro volte il trattamento minimo; 
  • 77% (+0,385%) per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia superiore a quattro volte e pari o inferiore a cinque volte il trattamento minimo;
  • 52% (+0,26%) per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia superiore a cinque volte e pari o inferiore a sei volte il trattamento minimo;
  • 47% (+0,235%) per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia superiore a sei volte e pari o inferiore a otto volte il trattamento minimo;
  • 45% (+0,225%) per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia superiore a otto volte e pari o inferiore a nove volte il trattamento minimo
  • e 40% (+0,2%) per i trattamenti di importo complessivo superiore a quest'ultimo limite.

 

Così le pensioni 2020

Importo pensione al 31 dicembre 2019

Adeguamento Istat

Fino a € 2.052,04

100% (+0,5%)

Da 2.052,04 a € 2.565,05

77% (+0,385%)

Da 2.565,05 a € 3.078,06

52% (+0,26%)

Da 3.078,06 a € 4.104,08

47% (+0,235%)

Da € 4.104,08 a € 4.617,09

45% (+0,225%)

Oltre € 4.617,09

40% (+0,2%)

 

https://www.inps.it