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OPZIONE DONNA: DIVENTERÀ STRUTTURALE?

L’ultima legge di bilancio ha confermato Opzione donna, cioè la possibilità per le lavoratrici di andare in pensione prima, a patto di scegliere un assegno interamente calcolato con il metodo contributivo.

Anche nel 2022, i requisiti sono diversi tra dipendenti e autonome: rispettivamente 58 e 59 anni, più 35 anni di contribuzione, maturati entro il 31 dicembre 2021. Sulla spinta delle pressioni sindacali e, a detta dell’Inps (secondo cui ci sarebbero le risorse), la misura di pensionamento anticipato dal 2023 potrebbe diventare “strutturale”.

 

La finestra. Per questa forma di pensione resta in vigore il regime delle finestre: l'assegno non viene erogato il mese successivo alla maturazione dei requisiti, ma dopo un periodo di 12 mesi per le dipendenti e 18 per le autonome.

 

La decurtazione. Come detto, esercitando Opzione donna, occorre mettere in conto una riduzione dell'assegno, in linea generale, intorno al 20%-25% rispetto a quanto si otterrebbe, a parità di condizioni, con il sistema misto.

Comunque si tratta di un taglio che varia in funzione dell'età della lavoratrice e delle caratteristiche di carriera, retribuzione e anzianità contributiva maturata alla data del pensionamento anticipato.

Ovviamente la decurtazione sarà tanto più importante quanto è minore l'età anagrafica di accesso alla pensione. Questo perché le regole del sistema contributivo prevedono che l'importo dell'assegno sia ancorato ai coefficienti di trasformazione. E cioè ai parametri del montante contributivo accumulato in pensione, che dipendono dall'età anagrafica alla decorrenza del ritiro dal lavoro.

 

Un taglio personalizzato. L'entità della riduzione dipende dalle caratteristiche personali delle lavoratrici, in primo luogo la loro evoluzione retributiva. In linea generale, più la carriera è anticipata - con livelli retributivi molto elevati percepiti fin dai primi anni di iscrizione all'Inps – minore sarà il taglio.

Viceversa, maggiore è l'anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, più elevato sarà il calo dell'assegno pensionistico.

 

La cristallizzazione. Se i requisiti sono stati maturati entro il 31 dicembre 2021, è possibile esercitare comunque l'opzione in qualsiasi momento successivo. Per questo motivo, una lavoratrice, in possesso dei requisiti può esercitarla in qualsiasi momento successivo. Si tratta di una facoltà da tenere a mente, perché ha risvolti anche sull'assegno. In questa circostanza la dilatazione dell'uscita comporta, infatti, un aumento della pensione.