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IVASS: RC AUTO, NECESSARIA LA PORTABILITÀ DELLE SCATOLE NERE

Le tariffe rc auto sono scese in misura significativa negli ultimi cinque anni, grazie anche alla diffusione delle scatole nere che monitorano il comportamento degli assicurati alla guida. Per evitare effetti distorsivi sulla concorrenza è necessario però completare la disciplina sulla portabilità dei dispositivi, quando l’assicurato cambia compagnia.

E’ lo scenario delineato da Fabio Panetta, Presidente dell’Ivass, nelle Considerazioni che accompagnano la Relazione, presentata nei giorni scorsi, sull’attività svolta nel 2018 dall’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni. “Le misure intraprese a livello normativo, primario e secondario”, ha sottolineato Panetta, “insieme al diffuso utilizzo dell’innovazione tecnologica, hanno reso possibile un progressivo contenimento dei costi del sistema e il rafforzamento dei meccanismi concorrenziali, con effetti positivi sui prezzi per gli assicurati. Negli ultimi cinque anni il premio medio è sceso del 19,5%, dai 515 euro nel 2013 ai 415 euro di dicembre 2018; si è ridotto il differenziale dei premi sul territorio tra la provincia a più alto costo (Napoli) e quella storicamente a costo più basso (Aosta), dai 380 euro del 2013 ai 237 euro nel 2018”.

Nel confronto internazionale il premio medio netto nel 2018 è ancora superiore a quello dei maggiori paesi europei (Francia, Germania e Spagna), ma vi è stata un‘evidente riduzione del divario: da 202 euro nel 2012 a 97 euro nel 2018. Continua a crescere la diffusione delle scatole nere. A fine anno erano presenti nel 22,2% dei contratti a livello nazionale, con valori significativamente più elevati nelle province più esposte al rischio di frode.

“Il loro utilizzo ha contribuito alla riduzione dei prezzi delle coperture”, ha spiegato il presidente dell’Ivass, “tuttavia, le rilevazioni periodiche cominciano a segnalare possibili effetti di chiusura associati allo strumento: gli assicurati con scatola nera si mostrano meno propensi a cambiare compagnia. È essenziale il completamento della disciplina sulla portabilità delle scatole nere per evitare che la loro diffusione porti con sé effetti indesiderati sul grado di concorrenza del mercato”. Secondo l’Ivass, inoltre, “permangono margini di miglioramento nella gestione dei sinistri da parte delle imprese”.

La sanità integrativa. Sul fronte della tutela del consumatore, un altro fronte su cui l’Ivass è stato impegnato nel 2018  è quello della sanità integrativa. “Nel 2018 abbiamo ricevuto molti reclami e segnalazioni”, ha sottolineato Panetta, “anche di associazioni dei consumatori e di professionisti del settore medico, per disservizi nelle prestazioni di sanità integrativa: ritardi nella presa in carico delle richieste, informazione carente, eccessiva onerosità delle procedure amministrative da seguire e della documentazione medica da fornire. Le lamentele riguardano compagnie di assicurazione, ma spesso anche soggetti non vigilati da Ivass, come i fondi sanitari integrativi e le società di mutuo soccorso o anche i fornitori di servizi sanitari. I consumatori spesso non hanno chiaro chi sia il soggetto responsabile della prestazione sanitaria che dev’essere erogata, e quindi del disservizio: se il fondo, la mutua, il fornitore dei servizi o la compagnia di assicurazione. Riteniamo necessario rafforzare trasparenza e chiarezza dei contratti sulle prestazioni sanitarie, da chiunque offerti”.

Il fenomeno dei siti pirata.  Un altro versante dell’azione dell’Ivass riguarda la lotta contro i siti irregolari, tramite i quali si realizzano vere e proprie truffe a danno dei consumatori, specie nella rc auto. Il fenomeno è in crescita: nel 2017 erano stati segnalati 50 siti irregolari, nel 2018 103  e già oltre 80 casi nei primi mesi del 2019.

 

www.ivass.it