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IL PUNTO SULLE PENSIONI

La scelta di ancorare al numero dei figli voluta dalla manovra economica 2023 si abbatte sul pensionamento anticipato della formula Opzione Donna. Nei primi sei mesi di quest’anno, infatti, le pensioni in decorrenza sono state 7.536, contro le 24.559 dell'intero 2022. In proiezione, quindi, si potrebbe arrivare intorno alle 15.000 a fine 2023, un calo drastico che potrebbe portare a una differenza di 10 mila pensioni in un anno (su un totale di 25 mila).

I nuovi requisiti introdotti dalla manovra sono: avere almeno 60 anni di età (con riduzioni in caso di figli), svolgere un ruolo di caregiver (chi si occupa di un familiare disabile) o essere stata licenziata.

Ma vediamo il quadro aggiornato attraverso l'osservatorio sul monitoraggio dei flussi di pensionamento, relativo agli assegni con decorrenza nel 2022 e nei primi sei mesi del 2023 (rilevazione dello scorso 2 luglio).

 

Assegni poveri. La grande maggioranza dei pensionati percepisce meno di 1.000 euro al mese. Allargando il campo, il totale delle pensioni con decorrenza nel 2022 è di 853.842, con un importo medio di 1.168 euro. Per quanto riguarda le singole categorie, le pensioni con decorrenza 2022 sono state: 298.436 di vecchiaia (compresi gli assegni sociali); 259.747 anticipate (ex anzianità); 51.330 di invalidità; 244.329 di reversibilità.

Analizzando le singole gestioni, il fondo pensione lavoratori dipendenti ha totalizzato 369.579 assegni nel 2022 e 166.652 nel primo semestre 2023.

Seguono la gestione dipendenti pubblici con rispettivamente 146.828 e 42.955, artigiani (91.077 e 42.159), commercianti (81.004 e 36.509), parasubordinati (41.894 e 19.622) e coltivatori diretti, coloni e mezzadri (39.323 e 17.500).

Gli assegni sociali, infine, sono stati 84.137 nel 2022 e 44.739 nel 2023.