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DIGITALE, GLI ITALIANI SI SCOPRONO VULNERABILI

In Italia, il senso di vulnerabilità digitale è diventato molto forte. Lo afferma l'ultima indagine dell’Osservatorio Sara Assicurazioni, indagine cawi condotta da Nextplora. Secondo la ricerca, sono circa nove su dieci i cittadini che si dicono preoccupati per l’esposizione ai rischi on line, e non si sentono informati a sufficienza sulle contromisure per proteggersi.

Negli ultimi anni, prosegue lo studio, l’attenzione ai rischi informatici è cresciuta per il 77% degli italiani e un ulteriore 17% afferma di essere sempre rimasto in allerta.

Ma c'è di più: uno su due dice di aver subito o sospettato una violazione digitale. I canali più colpiti secondo gli intervistati sono social network (19%), e-mail (11%), conti bancari o app di pagamento (10%) e siti di e-commerce o applicazioni di acquisti on line (7%).

 

I timori più diffusi. Ma che cosa spaventa maggiormente in caso di violazione dei propri dati digitali?

Per quasi la metà del campione, il danno economico (47%) e il rischio che le informazioni siano utilizzate per pratiche illegali (45%); meno cittadini hanno indicato il senso di vulnerabilità a cui si sentirebbero esposti (19%) e l’impatto psicologico (13%) - a proposito: il 35% conosce qualcuno che è stato vittima di ciberbullismo.

 

La prevenzione. Per effettuare prevenzione, la maggioranza del panel ritiene importante il ruolo delle famiglie (55%) e delle scuole (51%).

Sono stati indicati anche la responsabilizzazione dei ragazzi (28%) e più controllo da parte delle piattaforme social (27%).

 

Assicurazione, questa sconosciuta. In questa situazione, le polizze hanno ancora un ruolo marginale: il 76% non sa che sono in commercio soluzioni assicurative che scattano in caso di furto di dati, violazioni o ciberbullismo.

Una volta informati, però, 39 intervistati su cento affermano di valutare questa possibilità per ricevere la copertura delle spese in caso di truffa digitale (26%), disporre di tutela legale (25%) e aumentare il senso di sicurezza (17%). Il 16% ha invece indicato l'opportunità di sottoscrivere una polizza di responsabilità civile dei genitori per danni causati on line dai figli minori.