CLOSE

This website uses cookies. By closing this banner or browsing the website, you agree to our use of cookies. CLOSE

ASSEGNO UNICO PER BAMBINI, TUTTI GLI AUMENTI DEL 2023

Assegno unico universale più pesante per i figli più piccoli: fino a 3.150 euro, anziché 2.100, nel primo anno di vita. Lo prevede la nuova manovra economica, i cui effetti sono scattati dal 1 gennaio 2023.

Più nel dettaglio, l’importo dell’assegno è di 262,50 euro mensili anziché 175 in caso di Isee fino a 15 mila euro. Se l'indicatore è invece pari o superiore a 40.000 euro, la somma sale da 50 a 75 (gli importi non tengono ancora conto della rivalutazione dell’assegno e delle soglie Isee, in attesa di indicazioni dell’Inps).

Le famiglie con almeno tre figli, invece, avranno diritto agli stessi importi maggiorati fino a quando il bambino compirà tre anni. La cosa varrà anche per eventuali fratellini e sorelline della stessa età. Se i bimbi sono quattro o di più, la maggiorazione forfettaria di 100 euro mensili per nucleo passa a 150 euro.

 

Di cosa parliamo. L’assegno unico universale è erogato dall’Inps a chi esercita la responsabilità genitoriale in presenza di figli, mentre è irrilevante la condizione lavorativa. Il beneficio spetta per ogni figlio a carico – minorenne (sempre), ma anche maggiorenne, fino al compimento dei 21 anni di età (ad alcune condizioni).

Il figlio a carico fa parte del nucleo familiare ai fini Isee (non deve essere confuso con il “carico fiscale”, cioè per il calcolo dell'Irpef).

 

Figli maggiorenni. Per i figli maggiorenni fino a 21 anni, il diritto all’assegno è riconosciuto in presenza di una delle quattro condizioni previste dalla legge, di cui almeno una, deve sussistere al momento della domanda e per tutta la durata del beneficio:

  • frequenza di corso di formazione scolastica o professionale o di un corso di laurea;

  • svolgimento di un tirocinio o attività lavorativa con reddito inferiore a 8.000 euro annui;

  • registrazione come disoccupato e in cerca di lavoro presso centri per l’impiego;

  • svolgimento del servizio civile universale

 

Nonni, nipoti e orfani. Il diritto all'assegno è esteso ai nonni per i nipoti solo in caso di un formale provvedimento di affido o in ipotesi di collocamento o accasamento etero familiare (equiparata all’affidamento).

Ai nuclei orfanili l'assegno spetta in caso di titolarità di pensione ai superstiti o disabilità grave (legge 104/1992).

 

Figli diversamente abili. In caso di figli diversamente abili non c’è limite d’età: l'assegno spetta sempre. Inoltre è concesso a prescindere da ogni altra condizione.

Per l’annualità 2022 (periodo 1 marzo 2022/28 febbraio 2023) i figli maggiorenni disabili senza limiti di età sono equiparati ai figli minorenni. In pratica:

  • per i figli disabili nella fascia di età 18-20 anni, gli importi dell’assegno e delle maggiorazioni per disabilità sono equiparati a quelli dei minorenni. Anche se inizialmente per loro l’assegno era stato previsto nella misura massima di 85 euro (con Isee fino a 15.000 euro), più 80 euro, a prescindere dal valore dell'indicatore, come maggiorazione per disabilità;

  • per i figli disabili di età pari o superiore a 21 anni, per cui inizialmente l’assegno era stato previsto nella misura massima di 85 euro, l’importo è equiparato a quello dei minorenni.

 

In applicazione delle nuove somme, per la sola annualità 2022, cioè dal 1 marzo 2022 al 28 febbraio 2023, i figli disabili beneficeranno di un assegno di massimo 175 euro (con Isee fino a 15.000) a cui vanno aggiunti, anche per i figli fino a 21 anni, come maggiorazione, fino a 105 euro mensili in caso di non autosufficienza del figlio. La distinzione tra figli disabili minorenni, di 18-20 anni e over 21 tornerà ad applicarsi dal 1 marzo 2023.

 

Genitori separati. Se i genitori sono separati, l'assegno è erogato in pari misura tra coloro che esercitano la responsabilità genitoriale oppure hanno l'affidamento condiviso dei figli. Tuttavia, mamma e papà possono stabilire che il contributo venga interamente erogato solo a uno dei due.

L’assegno viene sempre destinato interamente a un solo genitore se un provvedimento del giudice o un accordo scritto tra le parti gli concede la responsabilità o l'affidamento esclusivi. Oppure se il magistrato, nell'atto che disciplina la separazione di fatto, legale o il divorzio dei genitori, abbia specificato questa decisione.