CLOSE

This website uses cookies. By closing this banner or browsing the website, you agree to our use of cookies. CLOSE

AL VIA L’ASSEGNO UNICO PER LE FAMIGLIE CON FIGLI UNDER 21

Partirà dal primo luglio e avrà un importo da 50 a circa 250 euro al mese per ciascun figlio under 21 a carico. E’ l’assegno unico (detto anche universale), che interesserà anche gli autonomi e incapienti, che percepiscono bassi redditi e quindi non pagano le tasse.

Con la dizione di “unico” si vuole intendere che il nuovo aiuto alla famiglia andrà a sostituire tutte le attuali forme di sostegno: dalle detrazioni Irpef per carichi familiari relative ai figli, dal bonus bebè a quello per la natalità, dal bonus mamme all’assegno per il terzo figlio. Con il termine “universale”, invece, si vuole indicare che l'assegno ai figli sarà corrisposto ogni mese a tutti i contribuenti, siano essi lavoratori autonomi o dipendenti, capienti o incapienti. Fino a oggi, infatti, il sostegno era una prerogativa dei soli lavoratori dipendenti.

L’obiettivo della misura, come accennato, è prima di tutto quello di mettere ordine tra tutti i sostegni per la famiglia, le cui risorse nel corso degli anni sono state disperse in tanti rivoli. Ora, quindi, si concentreranno in un’unica soluzione, Come accade già in Europa, con misure come il Kindergeld in Germania o il Child benefit in Gran Bretagna.

 

Chi ne avrà diritto. A beneficiare dell’assegno unico universale saranno tutti i cittadini con figli a carico, Dal settimo mese di gravidanza fino ai 18 anni di età.  Sarà comunque corrisposto, in misura ridotta, fino al compimento del 21 anno di età, ed erogato, in questi casi, direttamente al figlio maggiorenne che risulti iscritto all'università, svolga un tirocinio, frequenti un corso professionale, sia impegnato nel servizio civile universale, o svolga un lavoro a basso reddito.

 

Platea più larga. Ne avranno diritto anche i cittadini comunitari ed extra-comunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo (di lavoro o di ricerca), che siano residenti in Italia da almeno due anni, anche non continuativi. Si allarga così la platea dei nuclei familiari raggiunti dal welfare “diretto”, al di là dei 12 milioni di contribuenti che godono delle detrazioni fiscali per familiari a carico (in media 990 euro all’anno di sconto sull’Irpef). Attualmente, infatti, sono solo 4,2 milioni le famiglie raggiunte dagli Anf (Assegni per il nucleo familiare), il principale contributo attivo per chi ha figli fino ai 18 anni, destinato però ai soli dipendenti e pensionati. Sono infatti esclusi 2,4 milioni di famiglie con reddito prevalente da lavoro autonomo.

 

Gli importi. L’assegno sarà composto da una quota universale, intorno ai 50-100 euro per ciascun figlio, cui si sommerà una quota variabile in base alla situazione economica del nucleo, fino ad azzerarsi intorno a 50-60mila euro di Isee (soglia sotto la quale si arriva a coprire circa il 90-95% delle famiglie).

L'assegno sarà maggiorato, secondo un'aliquota non inferiore al 30% e non superiore al 50%, per ciascun figlio con disabilità, rispettivamente, minorenne o maggiorenne e di età inferiore a ventuno anni, con importo della maggiorazione graduato secondo le classificazioni della condizione di disabilità. Per la definizione di figlio a carico occorre far riferimento al Testo unico delle imposte sui redditi, che definisce fiscalmente a carico i figli che abbiano un reddito non superiore a 4.000 euro, ovvero a 2.840,51 euro se hanno un'età superiore a ventiquattro anni. La famiglia potrà scegliere di ricevere l’assegno oppure ottenere un credito d’imposta.

 

www.famiglia.governo.it

www.inps.it