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LA RIFORMA MONTI-FORNERO

La nuova riforma delle pensioni Monti-Fornero è in sostanza il completamento della legge Dini del 1995. Può essere sintetizzata in tre concetti-chiave:

1) applicazione del sistema di calcolo contributivo per tutti; 
2) equiparazione dei requisiti anagrafici (età pensionabile) tra uomini e donne, per quanto riguarda la pensione di vecchiaia;
3) adeguamento dei requisiti per la pensione di vecchiaia e anticipata alla "speranza di vita", oltre che ai coefficienti di trasformazione.

Si tratta di una vera e propria “rivoluzione” che sconvolge tutte le regole precedenti. Insomma, per dirla in due parole, tutti andranno in pensione più tardi e con una rendita ridotta rispetto alle aspettative con cui erano partiti, e a quella dei loro predecessori. Una verità amara, forse scomoda, ma che dev’essere metabolizzata per bene e fare da stimolo per una riflessione, seria e definitiva, sulla necessità di investire sul proprio futuro. Le misure adottate si prefiggono l’obiettivo dichiarato di coniugare “rigore, crescita ed equità”. Gli interventi sono di portata particolarmente rilevante e non prevedono solo forme di prelievo finalizzate a “fare cassa” nei prossimi anni, ma piuttosto veri e propri cambiamenti strutturali. 
Il governo Monti è riuscito a mettere insieme in un colpo solo una serie d’interventi invocati da più parti per lunghi anni. Superare da subito quell’antica anomalia italiana dei pensionamenti in giovane età (la famigerata pensione di anzianità), e far salire significativamente la soglia di vecchiaia per lavoratori e lavoratrici è stata sicuramente una scelta dovuta e coraggiosa. E lo è ancor di più considerando che si tratta di una manovra all’insegna dell’equità tra generazioni: ai giovani toccherà ancora per lungo tempo pagare le pensioni dei padri, ma con la garanzia che qualche elemento in più di equità sarà garantito. Negli ultimi anni il sistema previdenziale è stato oggetto di numerosi ritocchi. E oggi, con la riforma messa in atto nel dicembre del 2011 ha forse trovato un suo equilibrio. Questa riforma dovrebbe aver chiuso il cerchio: è bene conoscerla sia nella sua portata, sia nel suo possibile declinarsi nei prossimi anni.