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COME FUNZIONA "OPZIONE DONNA"

Meglio un assegno più magro oggi che una pensione più ricca domani. Si fonda su questo Opzione donna, meccanismo che, con alcuni requisiti, consente alle sole lavoratrici di andare prima in pensione. Una strada introdotta dalla riforma Maroni del 2004 e confermata da varie manovre economiche successive.

Le lavoratrici, dunque, possono ottenere il pensionamento anticipato con i precedenti requisiti contributivi (35 anni) e 60 anni di età, ma con una penalizzazione che consiste nella liquidazione della pensione con il sistema completamente contributivo. Questa possibilità è limitata alle pensioni con i requisiti (35 anni di contributi e 60 di età) raggiunti entro il 31 dicembre 2022, anche nel caso in cui la decorrenza sia successiva.

 

Un aiuto alla famiglia. Nel 2024 la forma agevolata di pensionamento non sarà più libera, come in passato. Il diritto al trattamento pensionistico anticipato si applica, infatti, nei confronti delle lavoratrici che entro il 31 dicembre 2023 hanno maturato un'anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un'età anagrafica di 60 anni ridotta di un anno per ogni figlio nel limite massimo di due anni, e che si trovano in uno dei seguenti profili di tutela:

1) la lavoratrice svolge assistenza al momento della richiesta di prepensionamento e da almeno sei mesi al coniuge o a un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (articolo 3, comma 3 della legge 104/1992), Oppure a un parente o un affine di secondo grado convivente se i genitori o il coniuge della persona con handicap grave hanno compiuto i 70 anni d'età, hanno patologie invalidanti o sono deceduti o mancanti;

2) ha una capacità lavorativa ridotta, accertata dalle commissioni competenti per il riconoscimento dell'invalidità civile, almeno pari al 74%;

c) è lavoratrice licenziata o dipendente da aziende per cui è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d'impresa. In questo caso, l’agevolazione si applica a prescindere dal numero dei figli.

 

Calcolo penalizzato. Il pensionamento anticipato attraverso Opzione donna richiede l'applicazione del meno vantaggioso calcolo contributivo dell'intero assegno. Ne consegue che in molti casi avviene un taglio della pensione.

Decurtazione direttamente proporzionale all’anticipo: in media, arriva al 25%-35% della pensione calcolata con il criterio retributivo o misto.

Comunque si tratta di un taglio che varia in funzione dell'età della lavoratrice e delle caratteristiche di carriera, retribuzione e anzianità contributiva maturata alla data del pensionamento anticipato.

Ovviamente la decurtazione sarà tanto più importante quanto è minore l'età anagrafica di accesso alla pensione. Questo perché le regole del sistema contributivo prevedono che l'importo dell'assegno sia ancorato ai coefficienti di trasformazione. E cioè ai parametri del montante contributivo accumulato, che dipendono dall'età anagrafica alla decorrenza del ritiro dal lavoro.