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STATALI, PARTE L’ANTICIPO DELLA LIQUIDAZIONE

Semaforo verde all’anticipo del Trattamento di fine servizio. Il Consiglio di amministrazione dell’Inps ha infatti approvato la convenzione con cui viene affidata all’Istituto di previdenza la gestione del Fondo di garanzia per l'accesso all'anticipo finanziario dei trattamenti di fine servizio (Tfs/Tfr). La Convenzione passa ora alla firma di Ministero dell’Economia e Ministero del Lavoro, quali aderenti all’accordo quadro. Una volta perfezionata, si legge in una nota del ministero “la convenzione permetterà ai lavoratori di accedere a finanziamenti, a valere sul futuro Tfs/Tfr loro spettante, fino a un massimo di 45mila euro attraverso le banche, alle quali l’Inps assicura la piena agibilità della garanzia a supporto dell’anticipo”.

Liquidazione in ritardo per gli statali. Quando un dipendente pubblico va in pensione normalmente deve aspettare alcuni anni prima di poter incassare integralmente la propria liquidazione. L’attesa è ancora più lunga per chi utilizza “Quota 100”. Perché per chi sfrutta l’uscita anticipata, il diritto a incassare il Tfs quando avrebbe conseguito la pensione (di vecchiaia o anticipata) con le regole precedenti, quelle della legge Fornero. Da qui, l’anno scorso, la decisione del governo di varare il nuovo canale dell’anticipo bancario. La norma è stata inserita nel cosiddetto “decretone” all’inizio del 2019, il provvedimento con cui sono stati varati anche Quota 100 e Reddito di cittadinanza. Per dare attuazione alla norma serviva però un decreto attuativo, che è finalmente arrivato nelle scorse settimane.

Le richieste. Vediamo come funzionerà la nuova procedura. In primo luogo sarà necessario chiedere all’Inps la certificazione del diritto all’anticipazione. Se vi sono i requisiti, entro 90 giorni dalla ricezione della domanda l’istituto di previdenza rilascia l’autorizzazione e comunica l’ammontare complessivo della liquidazione. Si potrà chiedere fino a un massimo di 45mila euro. Con la certificazione in mano sarà quindi possibile andare in banca e presentare la domanda per ottenere l’anticipo. Alla richiesta sarà necessario allegare anche il numero di conto corrente su cui accreditare le somme e la dichiarazione sullo stato di famiglia. La banca, una volta ricevuta la richiesta, dovrà comunicarla all’ente che paga la liquidazione e dopo il via libera definitivo dell’istituto (che ha tempo 30 giorni per rispondere) accrediterà l’importo sul conto indicato.

Tasso favorevole. Il tasso d’interesse con cui verrà erogato dalle banche l’anticipo del Tfs è di poco superiore all’1%. Il decreto di agosto ha infatti fissato un massimo al cosiddetto “Rendistato”, il rendimento di un paniere di titoli di Stato, incrementato di 40 centesimi. A luglio la quotazione è stata dello 0,8%, per cui il tasso con cui le banche anticiperanno la liquidazione sarà intorno all’1,2%.

Fuori le grandi banche. E veniamo alle note dolenti. Le banche aderenti finora sono solo 4: Banca di credito cooperativo dei Castelli Romani e del Tuscolo, Banca di Imola, Banco di Lucca e del Tirreno e cassa di Ravenna. I maggiori istituti di credito per ora si sono chiamati fuori.

 

www.lavoropubblico.gov.it/anticipo-tfs-tfr