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LA PENSIONE PUÒ ASPETTARE, NEL 2019 TUTTI A CASA A 67 ANNI

La pensione può aspettare!  I dati Istat dicono, senza mezzi termini, che dal 2019 l’età pensionabile salirà a 67 anni per tutti, uomini e donne. La cosiddetta speranza di vita, ossia il tempo che in media resta da vivere una volta superata la boa dei 65 anni, l’anno prossimo aumenterà infatti di 5 mesi. In attesa degli sviluppi del “superamento della legge Fornero”, sbandierata dal nuovo governo, facciamo un breve panoramica sulla situazione che si presenterà il prossimo anno.

Come funziona il meccanismo. Accertato che si vive più a lungo, per conservare la sostenibilità di tutto il sistema bisogna andare in pensione più tardi. È questa la filosofia di base che ha ispirato la legge Tremonti-Sacconi del 2010, successivamente confermata e resa inderogabile dalla riforma Fornero, con cui si è deciso che i requisiti anagrafici dovranno nel tempo fare riferimento all’incremento della speranza di vita. La manovra economica dell’estate 2011 ha anticipato al 2013 (avrebbe dovuto partire dal 2015) quest’adeguamento, che dal 2019 avverrà con cadenza biennale. L’età della pensione è dunque legata alla speranza di vita a 65 anni.

Nuovi criteri. La Legge di Bilancio 2018 (n. 205/ 2017), stabilisce che la variazione della speranza di vita relativa al biennio 2021-2022 è pari alla differenza tra la media dei valori registrati nel biennio 2017-2018 e il valore registrato nell’anno 2016. A decorrere dal 2023, la variazione della speranza di vita relativa al biennio di riferimento, dev’essere computata in misura pari alla differenza tra la media dei valori registrati nei singoli anni del biennio medesimo, e la media dei valori registrati nei singoli anni del biennio immediatamente precedente.

Così, per esempio, per il biennio 2023-2024 la variazione della speranza di vita sarà computata in misura pari alla differenza tra la media dei valori registrati nel biennio 2019-2020 e la media dei valori registrati nel biennio 2017-2018. A decorrere dal 2021, gli adeguamenti biennali non possono in ogni caso superare i 3 mesi. E, nel caso di incremento della speranza di vita superiore a 3 mesi, la parte eccedente andrà a sommarsi agli adeguamenti successivi, fermo restando il limite di 3 mesi. Nel caso di diminuzione della speranza di vita, inoltre, l’adeguamento non viene effettuato e di questa diminuzione si terrà conto nei successivi adeguamenti (fermo restando il precedente limite di 3 mesi).

Pensione di vecchiaia. Il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia nel biennio 2019-2010 passerà, dunque, dagli attuali 66 anni e 7 mesi a 67 anni. Stesso discorso per i lavoratori che hanno il primo accredito contributivo successivo al primo gennaio 1996. Per loro, l’adeguamento demografico si applica quindi al requisito anagrafico che consente l’accesso alla pensione di vecchiaia con un’anzianità contributiva minima effettiva di 5 anni e che, dal primo gennaio 2019, si perfeziona al raggiungimento dei 71 anni.

Pensione anticipata. Il requisito contributivo che consente la pensione anticipata, a prescindere all’età anagrafica, nel biennio 2019-2020, sale dagli attuali 42 anni e 10 mesi (41 e 10 mesi le donne) a 43 anni e 3 mesi (42 anni e 3 mesi le donne). Stessa musica per i cosiddetti lavoratori “precoci” (chi può far valere almeno un anno di lavoro effettivo prima dei 19 anni di età), il cui requisito attuale di 41 anni, nel biennio 2019-2020 sarà elevato a 41 anni e 5 mesi. 

Attività gravose. Vengono risparmiati quanti svolgono attività usuranti, che grazie all’ultima Legge di Bilancio saranno dispensati dal prossimo adeguamento. Si tratta delle 15 categorie dei lavoratori addetti alle mansioni gravose (maestre d'asilo, conduttori di gru, ferrovieri, facchini, spazzini, operai agricoli, ecc.), vedi la news al seguente link, www.iomiassicuro.it/news/legge-di-bilancio-2018-le-novita-su-pensioni-e-lavoro. Questo a condizione che abbiano maturato almeno 30 anni di contribuzione e che abbiano svolto l'attività gravosa per almeno 7 anni negli ultimi 10 prima del pensionamento. 

 

Pensione di vecchiaia

Decorrenza

Uomini

Donne

2017

66 anni e 7 mesi

65 anni e 7 mesi

2018

66 anni e 7 mesi

66 anni e 7 mesi

2019-2020

67 anni

67 anni

2021-2022 *

67 anni e 3 mesi

67 anni e 3 mesi

Pensione anticipata

Decorrenza

Uomini

Donne

2017-2018

42 anni e 10 mesi

41 anni e 10 mesi

2019-2020

43 anni e 3 mesi

42 anni e 3 mesi

2021-2022 *

43 anni e 6 mesi

42 anni e 6 mesi

* Valore presunto sulla base dei nuovi criteri di adeguamento alle speranze di vita. 

      

www.inps.it

Leonardo Comegna