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LA PENSIONE ANTICIPATA NON ATTIRA I LIBERI PROFESSIONISTI

La pensione anticipata non attira i liberi professionisti, in generale, poco propensi ad allontanarsi da scrivania e computer, prima d'aver sfiorato i 70 anni.  Pur disponendo, infatti, di un ventaglio di valide alternative per lasciare anzitempo l'attività, compresa la famosa “quota 100” (somma tra età anagrafica e contributi), su cui il nuovo governo vuole puntare per agevolare in maniera “morbida” l'uscita del personale dipendente, i numeri degli iscritti alle Casse professionali che decidono di giocare questa carta non sono elevati. Da una ricognizione effettuata dal quotidiano economico Italia Oggi viene fuori un'immagine di lavoratori autonomi inclini a proseguire la carriera il più a lungo possibile.

Inarcassa in testa. Nel 2017 è Inarcassa (ingegneri e architetti) ad aver deliberato il maggior numero di assegni (1.019). Altri enti con numeri sostanziosi di associati, come la Cassa Forense (avvocati) hanno liquidato solo alcune centinaia di trattamenti. Quanto, invece, a quelli di “nuova generazione” nati nel 1996, si può osservare come le prestazioni erogate lo scorso anno siano state esigue, o del tutto assenti, come nel caso dei biologi iscritti all'Enpab e degli psicologi che figurano negli elenchi dell'Enpap e che, come ricorda l'Eppi (periti industriali), il sistema pensionistico ricalchi quello previsto dalla riforma Dini del 1995, il cui impianto non contempla penalizzazioni per i pensionamenti anticipati, giacché il metodo di calcolo applicato è quello contributivo.

Professioni sanitarie. Nel perimetro degli enti di “vecchia generazione” la chance di usufruire della “quota 100” non solo è consentita, ma si pratica pure lo “sconto”: i medici e dentisti liberi professionisti e i convenzionati possono infatti invocare la pensione anticipata dall'Enpam sommando anni e contribuzione fino a “quota 97”.

Non prima dei 70 anni. Come accennato, chi fa parte della schiera delle “professioni intellettuali” tende ad alzare (progressivamente) l'asticella dell'età dell'abbandono dell'occupazione: a darne prova inconfutabile la Cassa del Notariato che, esaminando i 39 iscritti che nel 2017 hanno fatto domanda d'accesso alla prestazione, ha stilato un “identikit”, secondo il quale i notai andati in pensione lo hanno fatto a un'età media di 70 anni. E con 38 anni d'esercizio della pubblica funzione alle spalle.

www.inarcassa.it

www.cassaforense.it

www.enpab.it

www.enpap.it

www.eppi.it​

www.enpam.it

www.cassanotariato.it