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FINANZIARIA, LE CRITICHE DI TRIDICO SULLA PREVIDENZA

"Tutte quelle promesse, tutta quella campagna elettorale di abolizione della riforma Fornero da una parte e dall’altra della flat tax sono improponibili e irrealistiche. Nonostante questa prudenza, si fa deficit per ridurre le tasse e questa cosa non va. Al primo anno di economia questa cosa non la insegniamo, non diciamo che si deve fare deficit riducendo le tasse. Qui si fa disavanzo per dare a 14 milioni di persone 20 euro in più”.

E' questa l'opinione di Pasquale Tridico (nella foto) sulla parte della manovra finanziaria. Ai microfoni di Radio Cusano, l'ex presidente dell'Inps ha affermato che “il deficit lo paghi, ovviamente, con il debito futuro. Se ti aspetti che da questo disavanzo non rientri un futuro aumento di pil, ecco che non conviene fare disavanzo in quella maniera. Il moltiplicatore di 20 euro in più per persona, che potrebbe giustificare un disavanzo, è esiguo e non rientra nel pil. Tant’è che il pil nel prossimo anno è dato nelle visioni ottimistiche allo 0,7. Si poteva dare priorità ad altri settori che potevano avere un moltiplicatore più avanti, visto che devo fare appunto una manovra in disavanzo, una manovra prudente”.

 

Ape sociale. Tridico si è anche soffermato sull'Ape sociale, per cui la legge "istituisce anche una commissione tecnica, non politica, fatta di medici ed esperti. Frequenza di infortuni, aspettativa di vita, stress lavoro correlato, quindi indicatori scientifici non politici. Questo è il punto sul quale poi è legato l’usura di un lavoro. La commissione medica", ha aggiunto, stabilisce "almeno tre criteri: l’aspettativa di vita, lo stress lavoro correlato e gli infortuni sul lavoro. Ecco, sulla base di questo ci sono delle possibilità. Il punto è che non si vuole fare questo perché politicamente il viatico più facile è dire ‘tutti in pensione a Quota 100’. Ma se io non volessi andare in pensione a Quota 100 facendo il professore universitario? La quota rigida per tutti non ha senso”.

 

L'ok dell'Europa. La finanziaria, ha poi detto Tridico, "è già scritta: il documento è stato già mandato alla Commissione Europea che lo ha approvato. Noi abbiamo già approvato il documento programmatico economico, quindi i saldi non si cambiano. Ora, all’interno di quei saldi ci possono essere variazioni, tant’è che si parla del fatto che se qualcosa verrà cambiato sulle pensioni si dovrà tagliare altrove”.

 

Calano gli occupati. A proposito di questo, Tridico ha affermato che "parliamo sempre di pensione e non parliamo mai di lavoro. Non è possibile che ogni anno ai lavoratori cambi l’asticella di pensionamento, anche in questo siamo ai limiti della costituzionalità. Bisogna occuparsi del lavoro, abbiamo 23 milioni di lavoratori soltanto e questo tasso di occupazione è uguale negli ultimi 25 anni. Sta diminuendo la forza lavoro in età attiva tra i 15 e i 64 anni per via del calo demografico e 23 milioni di lavoratori sono insufficienti, ne abbiamo 3 e mezzo a nero è vero, ma ciò è un’aggravante e non un alibi. In Francia, che ha più o meno la nostra stessa popolazione, ci sono 31 milioni di lavoratori, sette più di noi, questi sono i problemi di cui dovremmo parlare”.