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I VANTAGGI DEL RISCATTO

Le elaborazioni di Progetica indicano che, in tutti i casi, il riscatto determina un aumento della ricchezza a vita media, cioè l’importo del vitalizio moltiplicato per il periodo in cui s’ipotizza che venga incassato in base alle aspettative di vita. Per chi anticipa il pensionamento, solitamente diminuisce il tasso di sostituzione, cioè il rapporto fra pensione e ultima retribuzione, ma la pensione stessa sarà percepita per un periodo più lungo. L’aumento varia in funzione dell’età, del genere e della categoria professionale. Così, per esempio, per un dipendente quarantenne con inizio contribuzione a venticinque anni e riscatto di quattro anni di laurea, aumenterà del 12% la somma di tutti i vitalizi incassati dal momento del pensionamento sino alla vita media attesa. Per un autonomo della stessa età e anzianità contributiva, invece, l’incremento sarà solo del 6%. I versamenti per il riscatto degli anni di laurea sono interamente deducibili e possono essere rateizzati in dieci anni. Chi vuole migliorare il proprio tenore di vita al momento del pensionamento dovrebbe chiedersi comunque se gli convenga versare ulteriori contributi nello stesso sistema, quello dell’Inps o degli altri enti di previdenza obbligatoria. In alternativa, per diversificare le proprie strategie previdenziali potrebbe utilizzare altri strumenti, come previdenza complementare o altre forme assicurative, oppure investimenti finanziari o immobiliari. Le simulazioni di Progetica considerano per il Pil un incremento annuo dello 0,4% (superiore quindi a quello realizzato negli ultimi anni dall’economia italiana) e per le retribuzioni dell’1% in termini reali, cioè al netto dell’inflazione, sino ad arrivare a un reddito finale pari a 36mila euro.