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UNIONI CIVILI, AL PARTNER SPETTA LA REVERSIBILITÀ DELLA PENSIONE

Dalla facoltà di ricorrere all'impresa familiare, all'attribuzione di prestazioni Inail e Inps (rendite ecc.), passando per l'indeducibilità dei compensi del partner, nel caso di professionisti, e del costo del lavoro sempre del partner, nel caso d’imprese. Queste sono in sintesi le novità più importanti che la nuova legge sulle unioni civili (che sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale di lunedì 23 maggio) produrrà in materia di lavoro e previdenza. Avranno un diverso impatto nel caso di unioni tra persone dello stesso sesso o tra soggetti eterosessuali, le cosiddette coppie di fatto.

Previdenza. Per le prestazioni previdenziali e assistenziali vi sono numerose novità. A cominciare dalla pensione di reversibilità (la legge sulle unioni civili assicura al partner il 60% della pensione del defunto, fatte salve le normali riduzioni connesse al possesso di redditi), per finire con le rendite dell'Inail. Queste ultime, in particolare, sono erogate ai familiari del lavoratore deceduto sul lavoro e, quindi, potranno essere liquidate al partner sopravvissuto solo in caso di unione civile, e non invece nel caso di convivenza. Secondo le stime formulate nei giorni scorsi dal presidente Inps Tito Boeri, l’estensione alle coppie unioni civili omo ed eterosessuali del diritto alla reversibilità della pensione avrà per l’Istituto previdenziale un costo molto modesto, circa 180 milioni di euro.

Lavoro. Le conseguenze più rilevanti si avranno dalle unioni civili tra persone dello stesso sesso, che la nuova legge inquadra come «formazioni sociali». Per esse, infatti, è espressamente stabilito che le norme che contengono le parole «coniuge», «marito» e «moglie», ovunque ricorrano nelle leggi, nei regolamenti, negli atti amministrativi e anche nei contratti collettivi, trovano applicazione anche alla parte dell'unione civile tra persone dello stesso sesso.  Dal punto di vista del contratto di lavoro, per esempio, le unioni civili (ma anche le convivenze di fatto, in questi casi) potranno fare ricorso all'impresa familiare. Come pure il partner potrà svolgere prestazioni occasionali nell'impresa dell'altro partner, senza che questi debba dichiararlo e assoggettare a contribuzione qualora già sia impiegato a tempo pieno presso altro datore di lavoro, oppure sia pensionato (è l'ipotesi cosiddetta di lavoro occasionale familiare).  Dal punto di vista del rapporto di lavoro, la legge determina l'estensione del pieno diritto a congedi e permessi previsti a favore del coniuge a carico. Esempi: la possibilità di assentarsi per due anni dal lavoro per assistere il partner malato grave; oppure il diritto a tre giorni di permesso dal lavoro in caso di decesso del coniuge.

Fisco. Dal punto di vista fiscale, invece, le novità saranno di segno contrario. Per esempio, nel caso di  un'unione di fatto tra il titolare di uno studio professionale e un suo collega dipendente, il costo del lavoro di quest'ultimo diventerà indeducibile (il partner, però, ci guadagnerà: il suo reddito sarà esentasse). I primi aggiornamenti richiesti, probabilmente, saranno quelli in busta paga. Formalizzata l'unione civile, il giorno dopo si potrà richiedere al proprio datore di lavoro il riconoscimento delle detrazioni fiscali per il partner eventualmente a proprio carico, nonché l'assegno al nucleo familiare erogato dall'Inps.