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SLITTA L'ASSEGNO DI RICOLLOCAZIONE PER I DISOCCUPATI

E' stata rinviata la partenza (prevista per oggi, 3 aprile) dell'assegno di ricollocazione, destinato ai Centri per l’impiego per finanziare la formazione e il reinserimento professionale dei disoccupati. Il rinvio è dovuto alla decisione di svolgere ulteriori controlli sul sistema informatico: la data di partenza sarà comunicata nei prossimi giorni dall'Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro).

L’assegno non consiste in denaro ma in un voucher da spendere presso i Centri dell’impiego o presso gli enti autorizzati, per ottenere un servizio nella ricerca del lavoro. Il valore dell'assegno, da mille e 5mila euro, è determinato dall'Anpal, presso cui il soggetto disoccupato potrà richiederlo volontariamente. Si tratta, in altre parole, di una somma destinata  ai disoccupati percettori della Naspi da oltre 4 mesi, cui il famoso Job-Act  (art. 23 del Dlgs 150/2015) riconosce una sorta di aiuto, graduato in funzione del profilo personale di occupabilità, spendibile per aumentare le possibilità di un nuovo impiego.

Che cos’è. Come detto, l’assegno di ricollocazione è una somma di denaro erogata per aiutare le persone disoccupate o cassintegrate o in condizioni di estrema povertà a rientrare nel mondo del lavoro. I soldi materialmente non vengono incassati da chi cerca un’occupazione, ma da chi aiuta a trovarla (centri pubblici per l’impiego, agenzie private, consulenti del lavoro). Servono, cioè, a potenziare le attività di supporto e a fornire servizi su misura: definizione di un “piano” da attuare nell’arco di sei mesi (prorogabili al massimo di altri sei), affiancamento di un tutor, ricerca e analisi di opportunità e offerte, promozione del profilo professionale, incontri di verifica. Il senso di questo strumento di contrasto alla povertà, è proprio questo: unire un sostegno economico a un percorso personalizzato di accompagnamento al lavoro, tenendo conto della situazione specifica del disoccupato che versa in stato di privazione economica o del cassintegrato senza prospettive. 

Misura. L’importo messo a disposizione varia da 250 a 5mila euro, in reazione al tipo di contratto trovato e al grado di difficoltà per ricollocare l’assistito, stabilito al momento della profilazione. Il valore di quest’ultima viene aggiornato ogni 90 giorni in base alla durata della disoccupazione e della frequenza di corsi di aggiornamento professionali stabiliti dal tutor.  Si terrà conto, tra le altre cose, di età, sesso, livello d’istruzione, luogo di residenza geografica, precedente esperienza lavorativa. La somma viene erogata dal Centro per l’impiego, dall’agenzia privata per il lavoro o dal consulente “a risultato raggiunto”, e cioè alla firma del contratto di lavoro.

Il voucher dovrà essere speso presso i Centri per l’impiego o altri operatori autorizzati per ottenere un servizio personalizzato di assistenza intensiva nella ricerca di lavoro. Per ottenere l’assegno, questi centri devono riuscire a trovare per il disoccupato un contratto di assunzione a tempo indeterminato, un contratto a termine di almeno 6 mesi (da 3 a 6 mesi nelle regioni Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia), oppure un contratto part time al 50%.

La delibera Anpal prevede che l’assegno di ricollocazione sia pari:

1) da 1.000 a 5.000 euro in caso di risultato occupazionale che preveda un contratto a tempo indeterminato, compreso l’apprendistato;

2) da 500 a 2.500 euro in caso di contratto a termine di almeno 6 mesi;

3) da 250 a 1.250 euro per contratti a termine da 3 a 6 mesi (questi ultimi previsti solo nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia).

La domanda. In presenza dei requisiti descritti, l’erogazione dell’assegno richiede la presentazione di una domanda da parte degli interessati, sul portale Internet Anpal.gov.it, oppure anche rivolgendosi a un Centro per l'impiego, ai patronati e all'Inps.

Le modalità dell’inoltro della domanda variano in ragione della categoria alla quale appartiene il beneficiario: disoccupato, cassintegrato o avente diritto al Rei (Reddito d’inclusione).

Per quanto riguarda i disoccupati, possono presentare la domanda nei seguenti modi:

1) in via telematica attraverso il sistema informativo unitario (Siu) del portale Anpal;

2) rivolgendosi direttamente al Centro per l’impiego competente.

Verificata la sussistenza dei requisiti, il beneficiario può scegliere l’ente accreditato ai servizi per il lavoro che gli erogherà l’assegno di ricollocazione. L’erogazione dell’assegno di ricollocazione sospende il patto di servizio sottoscritto dal disoccupato con il centro per l’impiego competente.

Per i cassintegrati, invece, è indispensabile aderire a un apposito percorso di formazione e ricollocazione. Mentre per i beneficiari di Rei, la procedura da seguire per ottenere l’assegno si sviluppa all’interno del progetto personalizzato che il nucleo familiare beneficiario deve seguire.

www.anpal.gov.it

Leonardo Comegna