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LA SFIDA DELLE TECNOLOGIE: MENO POSTI, MA NUOVE FIGURE PROFESSIONALI

Le nuove tecnologie determineranno nel tempo la perdita di posti di lavoro, ma anche la nascita di nuove figure professionali. Importante è rendere efficienti i processi produttivi e diversificare in modo adeguato le prestazioni lavorative. La formazione continua, le tecnologie di alto livello e l’utilizzo di strumenti all’avanguardia sono gli elementi fondamentali per i professionisti per competere sul mercato. Così Rosario De Luca, Presidente della Fondazione studi consulenti del lavoro, ha introdotto i temi trattati nel corso dell’ottava edizione del  “Festival del Lavoro 2017” che si è svolto a Torino, presso il “Lingotto Fiere”, dal 28 al 30 settembre. 

Lavoro 4.0. E’ stato il filo conduttore dell’evento torinese, dove si è parlato di soluzioni strategiche per il rilancio delle imprese e del paese. In questi mesi – ha detto il numero uno dei consulenti del lavoro - abbiamo analizzato le opportunità che possono nascere dalla rivoluzione tecnologica, presentando soluzioni strategiche per il rilancio delle imprese e del paese, attraverso una serie di documenti e riflessioni. Solo se siamo capaci di intendere la tecnologia come “una risorsa”, riusciremo, secondo De Luca, a vincere la sfida della trasformazione del lavoro futuro, ovvero della riformulazione dello stesso,  basata sulla valorizzazione delle competenze digitali e redazionali. Anche quest’anno il cartellone del Festival ha presentato un ampio parterre di ospiti. Oltre alla padrona di casa (il Sindaco di Torino, Chiara Appendino), alla kermesse si sono avvicendati , tra gli altri, i due vicepresidenti della Camera dei Deputati,  il sottosegretario al Ministero del lavoro, Luigi Bobba, il presidente Inps, Tito Boeri, i due presidenti delle Commissioni lavoro della Camera e del Senato, Cesare Damiano e Maurizio Sacconi.

Successo dei tirocini. Negli ultimi anni il tirocinio è stato, non solo in Itali, ma in tutta l’Unione europea, lo strumento privilegiato per l’accesso dei giovani al mercato del lavoro: attraverso il quale svolgere un periodo di formazione presso un’azienda, entrare in contatto diretto con il mondo lavorativo e acquisire una specifica professionalità. L’Osservatorio Statistico dei consulenti del lavoro ha presentato l’indagine “I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale”, su dati aggiornati al primo trimestre di quest’anno.

Dai dati oggetto dello studio, emerge che un tirocinio formativo su due, attivato dai Consulenti del lavoro (tra i soggetti autorizzati dal Ministero), si trasforma in un rapporto di lavoro vero e proprio entro tre mesi: il tasso d’inserimento lavorativo complessivo risulta infatti del 48,8%. Più di un terzo dei tirocini conclusi si trasforma in un rapporto di lavoro presso lo stesso datore che ha ospitato il tirocinante. Il numero di tirocini attivati in Italia da tutti i soggetti autorizzati è cresciuto negli ultimi quattro anni: si è passati da 204.941 extra curriculari del 2013 ai 307.007 dello scorso anno. Il volume più alto di tirocini è stato registrato nel 2015, in concomitanza con il programma Garanzia Giovani promosso dal Ministero del Lavoro, che ha visto in questo strumento la principale misura di politica attiva con cui fronteggiare l’elevata disoccupazione giovanile, e in particolare il tasso di Neet, i giovani che non studiano, non lavorano e non sono in formazione.

L’appello di Boeri. Dal luglio 2015, quando fu istituito, solo 150 donne hanno fruito del congedo previsto per chi è in cura per avere subito violenze. “Sono davvero poche”, è l'appello lanciato dal presidente dell'Inps, Tito Boeri, nel suo intervento al Festival, “molte donne non sono consapevoli di questo diritto. Aiutateci a farlo conoscere". In un periodo così caldo per le numerose notizie di cronaca circa gli episodi di violenza di genere, il responsabile dell’Ente di previdenza si è rivolto alla platea di professionisti, affinché  portino a conoscenza delle donne un loro diritto. Il congedo retribuito, con relativi contributi figurativi utili per la pensione, è stato introdotto da uno dei decreti di attuazione del Job-act (D.Lgs. n.80 in vigore dal 24 giugno del 2015), quello che si occupa dei temi di conciliazione lavoro-famiglia.  Il congedo per violenza di genere (astensione dal lavoro indennizzata al 100%, per un massino di 90 giorni) spetta alle lavoratrici dipendenti inserite nei percorsi certificati dai servizi sociali del comune di appartenenza, dai Centri antiviolenza o dalle cosiddette “Case rifugio”.

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