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APE SOCIALE E LAVORATORI PRECOCI, A GENNAIO I PRIMI PAGAMENTI

I primi pagamenti per l’Ape sociale e il pensionamento anticipato dei lavoratori precoci saranno effettuati a partire da gennaio 2018: lo comunica l’Inps. All’esito del primo monitoraggio delle domande presentate entro il 15 luglio (e istruite entro il termine del 15 ottobre), sono state accolte 15.493 richieste di  Ape, pari al 39% del totale, e 9.031 domande di  beneficio “precoci”, pari al 34% del totale.

Nel corrente mese di dicembre l’Istituto comunicherà agli interessati l’esito della domanda e l’importo spettante. Sempre con riferimento al primo monitoraggio, in coerenza con i recenti indirizzi interpretativi del Ministero del lavoro (per esempio la valorizzazione della contribuzione estera) l’Inps ha riesaminato d’ufficio 6.384 domande di Ape sociale e 5.592 domande “precoci”. L’operazione ha comportato l’accoglimento di circa 2mila domande di Ape sociale e circa 1.780 di beneficio precoci. Tra il 15 luglio e il 30 novembre, data di scadenza per la presentazione della seconda tornata di domande, sono inoltre pervenute 8.523 domande di Ape sociale e 8.394 domande da parte di precoci: le richieste saranno definite dopo le relative istruttorie. Entro metà dicembre si conoscerà quindi il numero complessivo di soggetti che per l’anno 2017 avranno beneficiato del pensionamento anticipato, un dato utile anche per decidere, come sembra, di rendere strutturale l’esperimento che altrimenti si concluderebbe  nel 2018.

Ricordiamo brevemente in cosa consiste il pensionamento anticipato per alcune categorie di lavoratori particolarmente disagiate.  Tre sono le condizioni stabilite:

1)  un’età di almeno 63 anni;

2) far valere un minimo di 30 anni di contributi  (36 per i lavori gravosi);

3) maturare un trattamento almeno pari a 703 euro.

 A differenza dell'Ape “volontario” , che prevede un prestito bancario che dovrà essere restituito nell’arco di 20 anni,  la versione  sociale rappresenta un sussidio di accompagnamento alla pensione interamente a carico dello Stato. E’ pari all’importo del trattamento spettante al momento dell’accesso alla prestazione, nel limite mensile di 1.500 euro (non soggetto a rivalutazione Istat),  pagato per 12 mensilità (e non 13 come avviene per la normale pensione).  L'Ape sociale  riservata solo ad alcune categorie:

1) i disoccupati (licenziati), che hanno concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione (Naspi) da almeno 3 mesi;

2) coloro che assistono, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, il coniuge oppure  un parente di primo grado convivente portatore di handicap (legge n. 104/1992) in situazione di gravità;

3) gli invalidi civili che presentino una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti Commissioni sanitarie, pari ad almeno il 74%;

4) i dipendenti che, al momento della domanda svolgono da almeno 6 anni in via continuativa attività lavorative per le quali è richiesto un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il loro svolgimento in modo continuativo (operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia, conciatori di pelli, personale viaggiante, infermieri con lavoro organizzato in turni, insegnanti di asilo e operatori ecologici), e siano in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 36 anni.

Gli ultimi ritocchi al disegno di Legge di Bilancio 2018 (accolti ad ampia maggioranza) prevedono una proroga dell’Ape al 2019 e un “bonus” a favore delle mamme pari a 6 mesi per ogni figlio fino al massimo di due anni (richiesta di 28 anni anziché 30).

www.inps.it