SISTEMI PENSIONISTICI, ITALIA UNDICESIMA NEL MONDO

Nonostante le riforme che si sono succedute negli anni, il sistema pensionistico italiano rimane aggrappato al top 15 mondiale. Occupando, attualmente, l'undicesimo posto. Lo rivela una ricerca di Blacktower Financial Management, società di consulenza indipendente sulla gestione patrimoniale, che per realizzare la classifica ha utilizzato criteri come l'età media di ritiro dal lavoro, i contributi medi e la percentuale della popolazione che ha partecipato a schemi previdenziali.

Secondo la ricerca, il sistema migliore è quello finlandese, con un'elevata spesa pubblica per le pensioni (13,4% del pil) e molti cittadini che aderiscono a un fondo pensione (89,8% della popolazione attiva).

Al secondo posto la Polonia, che come Helsinki beneficia di un forte impegno dello stato nel finanziamento delle pensioni (11,2% del pil). Terza la Svezia, dove l'intera popolazione partecipa a fondi previdenziali.

L'highlight dell'Italia è la spesa pubblica per le pensioni: con il 15,6% del pil: in questa speciale graduatoria il belpaese si piazza terza alle spalle di Grecia (17,3%) e Francia (15%). A farci arretrare in classifica è, invece, l'età normale di pensionamento, per cui l'Italia è ultima, appaiata alla sola Norvegia a quota 67 anni. Gli altri top 15 prevedono il ritiro dal lavoro a 62 o 65.

L'Italia è anche il paese che richiede una maggior percentuale di contributi sul salario medio (33%, l'unica sopra il 30%); gli stati meno cari di questa lista sono Israele (13,81%), Svizzera (16,6%), Giappone (18,3%), Grecia e Lettonia (20%)

In questa speciale classifica, gli unici paesi extraeuropei sono Israele (decimo) e Giappone (quindicesimo).

La classifica dei migliori sistemi pensionistici del mondo