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PENSIONI: AL VIA LA COMMISSIONE DI STUDIO SUI LAVORI USURANTI

Si fa presto a dire “lavoro usurante”. La bozza di Legge di Bilancio 2020 rilancia l’attività di due gruppi di lavoro per porre le basi scientifiche per una diversificazione dell’età di pensionamento, a seconda della professione esercitata, e la verifica dell'andamento della spesa pubblica in materia previdenziale e assistenziale. Un progetto, quest'ultimo, che dovrebbe teoricamente rappresentare l’avvio della separazione della spesa previdenziale da quella per l’assistenza. Problema questo che da oltre trent’anni non si riesce a risolvere.

Le commissioni. Il varo delle due commissioni tecniche avviene dopo un fermo durato due anni: la loro istituzione, infatti, era già prevista con la Legge di Bilancio 2018 e ora, sotto la spinta dei sindacati, torna sotto i riflettori della manovra economica. In particolare, la prima Commissione si occuperà di studiare la gravosità delle occupazioni, anche in relazione all'età anagrafica e alle condizioni soggettive dei lavoratori, anche derivanti dall'esposizione ambientale o diretta ad agenti patogeni. In altre parole, la Commissione ha il compito di acquisire elementi conoscitivi e metodologie scientifiche, in modo da supportare la valutazione delle politiche statali in materia previdenziale e assistenziale. Mentre la seconda Commissione dovrà classificare e comparare, a livello europeo e internazionale, la nostra spesa pubblica in materia di previdenza e assistenza.

Tempi e composizioni. Per il varo delle commmissioni si prevedono tempi lunghi: occorreranno infatti due decreti del Presidente del Consiglio dei ministri (in sigla Dpcm), da emanare entro il 30 gennaio 2020, vale a dire entro 30 giorni dall'entrata in vigore della Legge di Bilancio. I lavori dovranno concludersi entro il 31 dicembre 2020, ed entro i dieci giorni successivi il Governo presenterà alle Camere una relazione sugli esiti degli studi. Le Commissioni saranno presiedute dal Ministro del Lavoro (o da un suo delegato) e saranno composte da rappresentanti del Ministero dell'economia e delle finanze, del Ministero della salute, dell'Istat, dell'Inps e dell'Inail. Ai quali si affiancheranno esperti in materie economiche (anche appartenenti a istituzioni europee), statistiche e attuariali, designati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, datoriali e dei lavoratori. Infine una buona notizia: ii componenti delle Commissioni non riceveranno alcun compenso, indennità, gettone di presenza, rimborso spese o altro emolumento, comunque denominato.

 

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Leonardo Comegna