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INPS: SUSSIDI DI MATERNITÀ, VIA PER SEMPRE ALL’USO DELLA CARTA

La carta va definitivamente gettata nel cestino. È questo il chiaro messaggio (n. 3014/2018) rivolto dall’Inps ai propri utenti. Infatti, a partire dal 29 ottobre, infatti, per richiedere alcuni sussidi diventa obbligatorio l'uso del computer o di un altro dispositivo elettronico. Si comincia da alcune prestazioni collegate alla maternità, come i riposi giornalieri per allattamento delle madri lavoratrici e gli analoghi riposi riconosciuti dalla legge ai padri lavoratori dipendenti: non sono più ammesse richieste su carta. Lo stesso avviene per l'eventuale documentazione sanitaria o amministrativa che accompagna la domanda: deve essere allegata telematicamente seguendo le istruzioni indicate nella procedura on line.

Riposi giornalieri. Con l’occasione, l’ente di previdenza ricorda che i riposi giornalieri sono permessi orari riconosciuti alle lavoratrici dipendenti in caso di parto, adozione o affidamento durante il primo anno di vita del bambino, oppure dall'ingresso nella famiglia del minore adottato o affidato. I riposi spettano al padre lavoratore dipendente solo in caso di morte o grave infermità della madre, abbandono del figlio o di rinuncia della madre, affidamento esclusivo al padre, e quando la madre non ne abbia diritto essendo, per esempio, casalinga, professionista, lavoratrice autonoma. La durata dei riposi si estende a due ore al giorno se il lavoro della madre dura sei o più ore, scende a un'ora se il lavoro dura meno di sei ore giornaliere.

Con i gemelli i riposi si raddoppiano; si dimezzano, invece, se il bambino è affidato a un asilo nido. In ogni caso i genitori beneficiari devono essere già assicurati all'Inps per la maternità, avere in corso un lavoro dipendente e aver usufruito del congedo di maternità. L'Inps precisa che il riposo della madre dev’essere richiesto al datore di lavoro e all'Inps solo se si osserva il pagamento diretto, mentre quello del padre si chiede anche all'Inps sia quando è a pagamento diretto sia a conguaglio, eventualmente con l'aiuto di un ente di patronato.

Assegno di maternità. L'assegno di maternità per lavori atipici e discontinui, denominato assegno di maternità dello Stato, è una prestazione previdenziale (a carico appunto dello Stato) concessa ed erogata direttamente dall'Inps per ogni figlio nato o per ogni minore in affidamento preadottivo o in adozione. L'importo dell'assegno è rivalutato ogni anno sulla base della variazione dell'indice Istat dei prezzi al consumo. Ebbene, la domanda on line è ora obbligatoria anche per l'assegno di maternità.

L'importo dell'assegno per gli eventi avvenuti nel corso del 2018 è di 342,62 euro per cinque mesi, per complessivi 1.713,10 euro, liquidati in unica soluzione su conto corrente bancario o postale. La domanda dev’essere presentata entro sei mesi dalla nascita del bambino o dall'effettivo ingresso del minore in famiglia nel caso di adozione o affidamento, oppure in Italia in caso di adozione internazionale. Attenzione. L’assegno è concesso solo se l'Isee (il famoso l’indice di ricchezza) della famiglia non supera i 17.141,45 euro.

www.inps.it

Leonardo Comegna