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VOGLIO UNA VACANZA... ASSICURATA

L'ultima frontiera sono le "macchinette assicuratrici" presenti in alcuni aeroporti: con pochi click (e pochi soldi), il viaggiatore si acquista le garanzie necessarie per coprire il suo volo. Sembrano molto, molto lontani, dunque, i tempi in cui nei saloni dei ckeck in apparvero gli "incelofanatori" di bagagli, per garantire il loro contenuto durante la tratta. Ora, questa attività – che per lungo tempo venne vista come un "oggetto misterioso" - è percepita come normale. E, anche in un paese poco assicurato come l'Italia, il concetto di copertura dei viaggi è "passato". Almeno dal punto di vista culturale.

 

Tessera europea di assicurazione malattia

In alcune circostanze, per la verità, assicurarsi per un viaggio all'estero non è più un tabù. E' il caso delle polizze che coprono eventuali spese mediche nel caso in cui il viaggiatore si ammali o si infortuni mentre è oltre confine. E qui occorre fare dei distinguo. Perché in alcuni casi, la garanzia è offerta direttamente dalle istituzioni. Un po' come accade se uno viaggia in territorio italiano ed è assistito dalla cara e vecchia "mutua".

In che modo? Ecco svelato l'arcano: nell'Unione Europea e in altri quattro Paesi (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera), l'assistenza sanitaria pubblica viene erogata alle stesse condizioni e allo stesso costo a cui è offerta ai cittadini dello stato in cui ci si trova. In alcuni casi, gratuitamente. Per usufruire dell'assistenza sanitaria "equiparata" basta richiedere la Tessera Europea di Assicurazione Malattia (qui i dettagli per averla ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=563&langId=it), che è un po' il lasciapassare per la sanità dell'Unione – anche se, precisa il sito della Commissione Europea, "non è un'alternativa all'assicurazione di viaggio. Non copre l'assistenza sanitaria privata né costi come quelli del volo di ritorno al proprio paese di provenienza o relativi a beni persi o rubati; non copre i costi se si viaggia al solo scopo di ottenere cure mediche; non garantisce servizi gratuiti; i sistemi sanitari dei vari paesi sono diversi: determinati servizi che nel proprio paese sono gratuiti potrebbero non esserlo in un altro stato".

La tessera è necessaria per avere le cure "equiparate" senza anticipare denaro; altrimenti, occorre pagarle e chiedere il rimborso al proprio rientro. In ogni caso, è sempre consigliabile informarsi sull'effettiva gratuità delle cure nel paese comunitario che si visita, ed eventualmente affiancare la preziosa tessera europea con una polizza di assicurazione.

 

Malattia fuori dall'Ue

Per chi viaggia oltre i confini dell'Unione Europea e degli altri quattro paesi che hanno scelto di entrare nel sistema della tessera di assistenza, invece, cambia davvero tutto. Perché dell'assicurazione malattia proprio non se ne può proprio fare a meno. Mai.

Se si viaggia in uno di questi paesi è dunque saggio assicurarsi in ogni caso. Perché da nessuna parte il sistema sanitario pubblico coprirà i cittadini stranieri in caso di problemi di salute.

Di solito, le coperture malattia per chi si reca in Stati Uniti e Canada costano di più: nei due paesi nordamericani, la sanità è molto cara, e molto "privata": come è noto, i cittadini "a stelle e strisce", a meno che si trovino non in condizioni economiche davvero molto critiche, non possono fare a meno di un'assicurazione.

Tutti questi rischi sono comunque noti agli italiani, se - come ha rivelato una ricerca di Ttg Italia, testata dedicata agli operatori del turismo - la salute è la maggior preoccupazione per i viaggiatori italiani. Anzi: fa più paura la malattia all'estero piuttosto che il rischio terrorismo, che nell'ultimo anno e mezzo ha gettato l'Europa nell'incubo. Stesso discorso per le calamità naturali, anch'esse meno temute rispetto alla malattia – e questo, nonostante il drammatico terremoto di Amatrice, che ha colpito anche varie zone turistiche del Lazio, delle Marche e dell'Umbria ed è stato avvertito distintamente persino a Roma.

 

Altri rischi

Piuttosto che questi "grandi rischi", sempre secondo Ttg Italia, oltre alla malattia i viaggiatori temono i classici imprevisti che si possono verificare nel corso del periodo di ferie. Come la rinuncia al viaggio - sempre per motivi di salute, certo, ma anche per altre ragioni indipendenti dalla propria volontà, come un improvviso impegno di lavoro, problemi economici dovuti alla perdita dell'occupazione, o un danno all'automobile. Oppure – e torniamo da capo – lo smarrimento dei bagagli.

Questi rischi si trovano, insieme, in una normale polizza viaggi in distribuzione; alcune di queste sono "modulari", vale a dire possono essere composte come un puzzle (dall'agente e dal broker, ma anche on line) per inserire le coperture di cui davvero si ha bisogno; altre hanno comunque garanzie che possono essere aggiunte in caso di necessità. Un esempio su tutti, l'assistenza degli anziani che restano a casa, oppure la cura dei propri animali domestici. E' anche possibile assicurare, invece della singola trasferta, più viaggi nel corso di in un anno.

 

Per partire sereni, potete anche consultare il nostro vademecum per i viaggi, all'indirizzo www.iomiassicuro.it/viaggi-e-vacanze