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TITO BOERI, IN MALATTIA TUTTI I LAVORATORI REPERIBILI PER SETTE ORE

Fasce orarie di reperibilità di almeno sette ore per tutti i lavoratori, e non solo per gli impiegati pubblici. E' quanto chiede il presidente dell'Inps, Tito Boeri (nella foto), secondo cui le fasce orarie per i controlli in caso di malattia "devono essere armonizzate tra pubblico e privato ed estese".  Nel privato attualmente le fasce di reperibilità sono di 4 ore al giorno. Per Boeri "non ha senso che ci siano differenze tra lavoratori pubblici e privati". Le fasce orarie dovrebbero essere di almeno 7 ore, per tutti. In questo modo ha spiegato il numero uno dell’ente di previdenza -  intervenendo alla presentazione della ricerca Domiciliarità e residenzialità per l'invecchiamento attivo - si potrebbero ridurre le spese, gestire al meglio i medici e svolgere i controlli in modo efficiente. La modifica all’attuale normativa dovrebbe rientrare nella riforma sul pubblico impiego (cosiddetta riforma Madia).

I numeri sono rilevanti. Secondo i dati più recenti pubblicati dall’Osservatorio sulla certificazione di malattia dell’Inps, nel 2015 sono stati denunciati 8,9 milioni di eventi di malattia per 78,4 milioni di giornate nel settore privato e 5 milioni di eventi e 32,5 milioni di giornate nel pubblico. I lavoratori che si sono ammalati almeno una volta nell’anno sono stati 4,2 milioni nel privato e 1,8 nel pubblico.  In entrambi i settori, il lunedì è il giorno in cui ci si inizia ad ammalare più spesso: 2,7 milioni di casi (30,5%) nel privato e 1,4 nel pubblico (27,6%). Mentre nel privato quelli che si ammalano più spesso hanno tra i 40 e i 44 anni (16,2%), nel pubblico la classe di età più colpita è tra i 55 e i 59 anni (21,2%).

L’indennità di malattia. Il diritto all’indennità di malattia Inps decorre (inizio malattia) dal quarto giorno (i primi tre giorni sono di “carenza”) e cessa con la scadenza della prognosi (fine malattia). Se previsto dal contratto di categoria, i primi tre giorni vengono indennizzati a totale carico del datore di lavoro. L’indennità è pari:

1) dal quarto al ventesimo giorno al 50% della retribuzione media giornaliera;

2) dal ventunesimo al 180° giorno al 6,66% della retribuzione.

 Si considera rientrante nel periodo di malattia anche l’eventuale ricovero in regime ordinario o in regime di day-hospital, purché la relativa certificazione rechi specifica diagnosi.

La reperibilitàAi fini dell’erogazione dell’indennità di malattia, il lavoratore ha l’onere di rendersi reperibile al proprio domicilio per essere sottoposto ai controlli che hanno come scopo di verificarne l’effettiva temporanea incapacità lavorativa. Nei casi in cui si verifichi l’effettiva necessità per il lavoratore di dover cambiare il proprio indirizzo di reperibilità, durante il periodo rientrante nella prognosi del certificato, egli dovrà darne tempestivamente comunicazione, con congruo anticipo, oltre che al datore di lavoro, anche all’Inps inviando un fax al numero indicato dalla Struttura territoriale oppure contattando il numero verde 803.164.

Le fasce di reperibilità per la visita medica di controllo domiciliare sono, per tutti i giorni compresi nella certificazione di malattia: dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 17 alle 19. L’assenza a visita medica di controllo può comportare l’applicazione di specifiche sanzioni. Se non giustificata, infatti, scatta la “non indennizzabilità” delle giornate nel seguente modo:

1) per un massimo di 10 giorni di calendario, dall'inizio dell'evento, in caso di prima assenza a visita di controllo non giustificata;

2) per il 50% dell'indennità nel restante periodo di malattia in caso di seconda assenza;

3) per il 100% dell'indennità dalla data della terza assenza.

Il medico di controllo domiciliare riscontra l'assenza mediante il rilascio (in busta chiusa) d’invito a visita medica di controllo ambulatoriale.

Nel pubblico impiego. Regole diverse si applicano invece ai pubblici dipendenti. Il controllo sanitario avviene a cura delle Asl. Diversamente dai lavoratori privati, le fasce di reperibilità alla visita medica di controllo domiciliare sono dalle ore 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Con l'approvazione del decreto Madia, l'Inps sarebbe l'unico soggetto cui spetta l'espletamento delle visite fiscali. Secondo Boeri, sarebbe molto importante se si potesse organizzare meglio il servizio, e ottimizzare il tempo dei medici per quanto riguarda il loro lavoro. Ed ha promesso che su questo terreno del monitoraggio delle assenze, l’Inps sarà “molto attivo".

www.inps.it