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RISCATTO LAUREA (QUASI) GRATIS PER I PIÙ GIOVANI

Rendere il riscatto della laurea molto conveniente per i nati dal 1980 in poi, i cosiddetti millennials. E’ questo il succo di una proposta di legge del giugno scorso presentata alla Camera dei deputati da Fratelli d’Italia (primo firmatario Salvatore Deidda). L'obiettivo è rendere il sistema più equilibrato e conforme al principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione. Infatti, da un lato si permetterebbe ai soggetti vicini all'età pensionabile di recuperare gli anni di università a un costo nettamente inferiore rispetto a quello attuale. D'altro lato, favorendo l’uscita dal mondo del lavoro dei più anziani, si consentirebbe ai giovani di accedere in maniera agevole e in tempi relativamente brevi al mercato del lavoro, peraltro ormai caratterizzato da una forte precarietà. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.

Di cosa parliamo. Come è noto, il riscatto della laurea consente di valorizzare ai fini pensionistici il periodo del proprio corso di studi, attraverso il versamento volontario dei contributi da parte del lavoratore per un numero di anni pari a quelli trascorsi in università, eccetto i periodi fuori corso (vedi anche lo speciale dedicato a quest'argomento, www.iomiassicuro.it/speciali/speciale-riscatto-degli-anni-di-laurea-2018). Questa opportunità permette quindi a chi ha acquisito la laurea di conteggiare ai fini previdenziali gli anni degli studi accademici, come se avesse lavorato e versati i relativi contributi, e di conseguenza consente di andare in pensione in anticipo e ricevere un assegno più generoso.

Allo stato attuale, il costo di una simile operazione varia in ragione del regime previdenziale in cui è inquadrato il richiedente quando presenta la domanda. Con la conseguenza che, il più delle volte, gli aventi diritto preferiscono non richiedere questo beneficio per l'eccessivo costo dell'operazione.

È evidente, quindi, che favorire il ricorso al riscatto, rendendolo meno oneroso, consentirebbe di agevolare il collocamento a riposo dei soggetti vicini al requisito pensionistico richiesto, con ricadute dirette sull'occupazione, soprattutto giovanile, ma anche sul flusso di cassa dell'ente previdenziale.

La proposta di legge. Ma cosa dice la proposta di legge? Eccola: “per i soggetti nati dopo il 1980 e che sono in possesso di un reddito personale annuo non superiore a 15.000 euro, con riferimento agli anni successivi al primo del corso legale di studio universitario o equipollente, dal versamento di un contributo determinato ai sensi del quarto periodo del comma 5-bis; per il primo anno, il relativo onere è posto a carico dello Stato”. Tradotto in parole povere, il primo anno sarebbe gratis,; per quelli successivi. l’onere sarebbe pari a quello previsto per chi non è ancora entrato nel mondo del lavoro: 33% del reddito minimo contributivo previsto per gli iscritti alla gestione commercianti (che per il 2018 è di 15.710 euro). Così, per esempio, se si vuole riscattare i tre anni del corso di laurea breve (due anni, visto che il primo è gratuito), il costo dell’operazione è di 10.369 euro.

Pagamento anticipato. La proposta prevede infine la possibilità, per chi si iscrive a un corso di laurea dopo la data di entrata in vigore della legge, di corrispondere, all'atto del versamento delle tasse universitarie, per ciascun anno di iscrizione, un importo pari al 50% dell’onere calcolato, come stabilito per chi non ha ancora cominciato a lavorare (33% del reddito minimo dei commercianti) a titolo di anticipo. In questo caso, il riconoscimento dell'intero periodo di durata legale del corso di studi ai fini previdenziali è subordinato al completamento della procedura di riscatto, conseguente al versamento della parte restante dell’onere.

Facili entusiasmi? Vedremo. È bene chiarire che al momento si tratta solamente di un’idea che, peraltro, deve fare i conti con le risorse a disposizione che dovranno trovare spazio nella legge di Bilancio 2019. Dove il governo dovrà dare il via al cosiddetto “superamento” della legge Fornero, come promesso ai propri elettori.

www.parlamento.it

Leonardo Comegna