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QUOTA 100 E REDDITO DI CITTADINANZA: È LEGGE

Reddito di cittadinanza e pensione “quota 100”, le norme “bandiera” dell’attuale governo, sono dunque legge. Il senato ha infatti approvato il famoso “decretone” (la votazione conclusiva sul decreto 4/2019), che contiene i provvedimenti su lavoro, pensioni e inclusione sociale. Il testo, che doveva staccare il traguardo per la conversione entro il 28 marzo, è giunto all'esame dei senatori in terza lettura, a seguito delle correzioni (le ultime) effettuate a Montecitorio. Tutto pronto per la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.

Reddito di cittadinanza. I lavori parlamentari hanno limato i contorni del reddito di cittadinanza, imprimendo alcune “svolte” sul fronte dei controlli e delle sanzioni per chi trasgredirà le regole. Servirà, per esempio, il verbale dei vigili per attestare la validità dell’eventuale separazione e del cambio di residenza dei coniugi dopo il 1 settembre 2018. E scongiurare così le truffe per incassare il sussidio abbassando l'Isee (l'indicatore della situazione economica equivalente). Ma anche ponendo restrizioni per gli stranieri, dato che chi proviene da paesi extra Ue dovrà far certificare dalla nazione d'origine la situazione patrimoniale e reddituale, nonché la composizione del nucleo familiare, mediante un documento tradotto in italiano e validato dal nostro consolato. Provvedimento da cui, tuttavia, sono esentati i rifugiati politici, e chi giunge da stati in cui non si possono ottenere i documenti.

Pensionamento anticipato. Per quel che riguarda, invece, il fronte previdenziale, si registra il via definitivo alla pensione “quota 100”, mentre crescono col passare dei giorni le domande d'accesso che hanno oramai sfondato il “tetto” delle 100mila richieste. L'intervento sperimentale che si protrarrà per un triennio, nella versione finale, provvede prima di tutto a scongiurare la scopertura degli organici. In special modo negli uffici pubblici, diretta conseguenza dell'abbandono del posto di lavoro di migliaia di dipendenti. Per questo sono state autorizzate, a partire dal mese di luglio, alcune centinaia di assunzioni nei ministeri della Giustizia e dei Beni culturali. Ma il reclutamento di altre unità riguarderà anche il comparto sanitario e quello scolastico. Il testo ha infine operato un restyling su altre formule per l'andata in quiescenza prima del previsto, tra cui la tanto richiesta Opzione donna.

Leonardo Comegna

http://www.parlamento.it