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POLIZZE DI RC PROFESSIONALE, PER I MEDICI COSTANO DIECI VOLTE DI PIÙ

Per medici e commercialisti la polizza per la rc professionale è davvero cara: per i sanitari, in particolare, in media costa dieci volte di più rispetto a quella delle altre professioni, un vero e proprio salasso. E’ quanto emerge dalle simulazioni che il portale Facile.it, comparatore di prodotti assicurativi, ha effettuato per ItaliaOggi Sette, in cui vengono individuate le polizze con i premi più bassi che si possono trovare sul mercato, ipotizzando la figura di un professionista quarantenne, con una quindicina di anni di esperienza e un fatturato intermedio immaginato  compreso tra i 50mila e i 75mila euro.

Medici tartassati. Un medico chirurgo di 40 anni che opera nella città di Milano nella specialità di chirurgia generale e sceglie un massimale intermedio da due milioni di euro, paga almeno 4.700 euro l'anno: se la specialità diventa cardiochirurgia, la cifra passa addirittura a oltre 5.700. Per un avvocato quarantenne, con un fatturato tra i 50mila e i 75mila euro e lo stesso massimale da 2 milioni di euro, la cifra dell'assicurazione-base scende invece a poco più di 400 euro l'anno, con retroattività illimitata. Se si guarda alle sole coperture legate alla professione medica, a primeggiare nella ricerca di polizze professionali sono i giovani camici bianchi (età 25-34 anni), con il 32,2% delle richieste.

Le altre professioni. Dopo il medico, la figura che paga di più per assicurare la propria attività è il commercialista, con un premio di circa 763 euro l'anno, estendendo la copertura anche al visto di conformità. A seguire gli ingegneri, con 683,28 euro per una fascia di fatturato più ampia, compresa tra i 50 e i 100mila euro e una franchigia da mille euro. Il consulente del lavoro paga almeno 638,42 euro per un’assicurazione di base estesa al visto di conformità. Per tutti, esclusi i medici, la retroattività è illimitata. Il documento pubblicato da ItaliaOggi ha rilevato inoltre un incremento, nell'ultimo periodo, delle richieste di preventivo da parte dei professionisti: nell'ultimo mese di ottobre sono aumentate infatti del 10%.  Analizzando il profilo di chi richiede la copertura, è risultato che, in base a un campione di oltre duemila richieste di preventivo, presentate a ottobre 2016 attraverso il Web, ben il 24,2% sono quelle compilate da avvocati, che precedono di pochissimo i medici, che si fermano al 19,2%. Piccoli numeri (4%) per gli agenti immobiliari; mentre le richieste di preventivi degli amministratori di condominio sono al 2,4%.

Le polizze stipulate. Quando dai preventivi si passa alle polizze, però, la classifica cambia: al primo posto si trovano consulenti del lavoro, periti e commercialisti. Per ciascuna di queste categorie professionali, la conversione di preventivi in polizze è pari a circa il 30%. Alta è anche la percentuale di chi acquista la polizza fra gli amministratori di condominio (25% dei richiedenti preventivo) e gli agenti immobiliari (20%). Avvocati e medici, invece, sembrano essere ancora in fase di studio della possibilità loro offerta con questo nuovo genere di prodotto, e la trasformazione di preventivo in polizza si ferma al 16% nel caso degli avvocati e al circa il 10% in quello dei medici, forse perché questi ultimi continuano a preferire canali diversi dall’on line. Il  69% di chi richiede un preventivo è uomo e i più attenti a questo genere di copertura sono i professionisti di età compresa fra i 35 e 44 anni: quasi una richiesta su due (45,2%) è compilata da loro.

Rincari  in vista per le polizze degli avvocati. I parametri fissati dal decreto ministeriale del 22 settembre 2016 (emanato in attuazione della legge di riordino della professione forense),  che contiene le condizioni essenziali e i massimali minimi delle assicurazioni che i legali dovranno stipulare obbligatoriamente dall’11 ottobre 2017, sono  troppo stringenti e poco convenienti. Porteranno quindi nuovi costi sull’esercizio della professione. A dare l’allarme è l’Ordine degli avvocati di Bologna, che ha diramato una nota agli iscritti per informarli dell’obbligatorietà e della necessità di adeguare le polizze già esistenti. Da parte sua, il Consiglio nazionale forense è invece al lavoro per individuare condizioni di favore per gli iscritti, attraverso un bando aperto per trovare il broker con cui stipulare l’intesa. L’ordine bolognese ritiene che l’intervento normativo sia troppo “organico e invasivo”, e andrà a gravare fortemente sui costi di esercizio della professione, a differenza di quella di altri professionisti il cui obbligo è genericamente imposto (dalla legge del 2012), che richiede solamente di stipulare idonea assicurazione per i rischi derivanti dall’esercizio dell’attività professionale. Secondo gli avvocati emiliani, a fronte di un obbligo da parte del legale, dovrebbe corrispondere un obbligo da parte dell’assicuratore a contrarre polizze a prezzi calmierati. 

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