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PENSIONI, SEIMILA ESODATI IN ATTESA DI SALVAGUARDIA

Fra gli interventi previsti dal Governo sulla previdenza manca la nona salvaguardia degli esodati.  La misura permetterebbe ai circa 6mila persone penalizzate dalla riforma Monti-Fornero di andare in pensione. D’altronde lo stesso Cesare Damiano, ex ministro del lavoro e strenuo sponsor delle salvaguardie, ha dichiarato che la nona salvaguardia dovrebbe essere una priorità del prossimo Governo. Secondo Damiano, infatti, ci sono circa 2 miliardi di euro non spesi nelle prime otto salvaguardie, nonché per “l’opzione donna” - che potrebbero essere utilizzate per realizzare la nona (e si spera ultima) salvaguardia rivolta a tutti coloro che, a un passo dalla pensione, sono stati penalizzati dalla riforma del 2012.

Si sperava che queste persone potessero essere incluse nell’ottava salvaguardia. Quest’ultima si è rivelata però un parziale flop: circa 6mila lavoratori ne sono rimasti esclusi, e rischiano di restare fuori anche da una potenziale estensione della Quota 41 e della Quota 100. Per loro è necessaria quindi una soluzione ad hoc.

Salvaguardia dimenticata? Lega e Movimento 5 Stelle in campagna elettorale hanno messo la riforma delle pensioni al centro del loro programma. In particolar modo Matteo Salvini, che ha fatto dell’abolizione della Legge Fornero il proprio cavallo di battaglia. Nessuno dei due partiti, però, ha mai parlato esplicitamente della nona salvaguardia per i circa 6mila esodati che attendono di poter andare in pensione: questo silenzio non fa ben sperare per il futuro. Tuttavia occorre sottolineare che l’ambizioso progetto di riforma della riforma ha l’obiettivo di mettere fine a tutte le “ingiustizie”, quindi anche per quegli esodati esclusi dalle precedenti manovre. Vedremo dunque cosa succederà a fine mese, quando cioè inizierà in Parlamento la discussione della Legge di Bilancio 2019.

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Leonardo Comegna