CLOSE

This website uses cookies. By closing this banner or browsing the website, you agree to our use of cookies. CLOSE

PENSIONI, RISCATTO DELLA LAUREA SENZA LIMITI DI ETÀ

E’ in via di definizione il famoso “decretone”  su Quota 100 e Reddito di cittadinanza (Decreto legge 472019), la cui conversione in legge dovrà avvenire, dopo un passaggio formale al Senato, entro il 29 marzo. La novità più importante del testo messo a punto alla Camera riguarda il riscatto agevolato della laurea, cioè la possibilità di far valere gli anni d’università ai fini della pensione, pagando una somma più contenuta rispetto a quanto previsto finora.

Nella versione iniziale del decreto questa strada era percorribile solo per chi aveva meno di 45 anni. Ebbene, un emendamento dell’ultima ora ha fatto saltare questo tetto. E ha aperto le porte del riscatto “morbidoa tutti quelli che, a prescindere dall’età anagrafica, hanno cominciato a lavorare e versare contributi dal primo gennaio del 1996. Il perché di quella data è evidente. Perché quel giorno è scattato il sistema di calcolo contributivo, che misura la pensione non in base agli ultimi stipendi, ma ai contributi versati nel corso dell’intera carriera.

Sono stati invece bocciati tutti gli altri emendamenti che chiedevano tra l'altro la nona salvaguardia pensionistica per gli esodati e un’estensione ulteriore dell’Opzione donna e dell’Ape sociale. L'opzione donna potrà quindi essere utilizzata solo dalle lavoratrici nate entro il 1960 (1959 le autonome), che possono far valere almeno 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2018. Mentre l’Ape sociale sarà in vigore solo sino al 31 dicembre 2019.

Quota 100. Non vi sono novità per quanto riguarda invece la pensione con “Quota100”, somma di 38 anni di contribuzione e 62 di età, che sarà possibile sino al 2021. Per sopperire pensionamento dei dipendenti pubblici che decideranno di utilizzarla, il Governo ha studiato (e fatto approvare) delle “contromosse” per favorire il ricambio negli organici.

Per quanto riguarda l'ambito scolastico, per esempio, un emendamento della maggioranza prevede di “agevolare i prossimi concorsi a titoli”, in modo da “garantire lo svolgimento dell'attività didattica”,. In sostanza, nel primo dei concorsi che verrà bandito successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, le graduatorie di merito verrebbero predisposte “attribuendo ai titoli posseduti un punteggio fino al 40% di quello complessivo”. Sottolineando che tra i titoli valutabili debba esser “particolarmente valorizzato il servizio svolto presso le istituzioni scolastiche del sistema nazionale d’istruzione”, cui è attribuito un punteggio fino al 50% del totale del punteggio stesso.

Riscatto della laurea. Come accennato, oltre allo smantellamento del tetto anagrafico (i 45 anni), per il riscatto della laurea viene anche raddoppiata la possibilità di rateazione, da 60 a 120 rate mensili, fermo restando la quota minima di 30 euro. Anche nella nuova formulazione, resta escluso dal “riscatto light” chi versa contributi a casse diverse dall’Inps, come avvocati, commercialisti, architetti, ingegneri, medici, giornalisti. Eventualmente saranno le loro casse previdenziali a decidere cosa fare.

Ma quanto costerà il riscatto? L'onere è determinato sul minimale degli artigiani e commercianti vigente (15.878 euro quest’anno): a quest’importo va applicata l'aliquota del 33%. Quindi, per le domande presentate nel corso del 2019, il costo per riscattare un anno di università è pari a 5.240 euro.

L'onere di riscatto, lo ricordiamo, è agevolato anche dal punto di vista fiscale, essendo detraibile dall’imposta lorda nella misura del 50%, con una ripartizione in cinque quote annuali costanti e di pari importo nell'anno di sostenimento e in quelli successivi.

Liquidazione dipendenti pubblici. Va infine segnalato l'innalzamento da 30 a 45 mila euro dell'anticipo del Tfs (il trattamento di fine servizio) dovuto ai dipendenti pubblici, che potranno richiedere, alle banche aderenti all’accordo, il finanziamento di una somma a titolo di anticipo della liquidazione. La modifica prevede che la quota superiore ai 30 mila euro possa essere chiesta anche da quanti hanno già presentato la domanda di finanziamento.

www.inps.it

www.parlamento.it

Leonardo Comegna