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PENSIONI: L’INPS CONGELA IL CUMULO GRATUITO PER I PROFESSIONISTI

Non parte per ora il cumulo gratuito dei contributi, che la Legge di bilancio 2017 ha esteso anche ai liberi professionisti. Nel prendere atto della novità, infatti, l’Inps si limita a dettare le istruzioni applicative che riguardano tutti fondi di previdenza, a esclusione delle Casse professionali. Il rinvio, contenuto nella circolare (n.60/2017) dell’Istituto guidato da Tito Boeri (nella foto), è da attribuire alle perplessità suscitate proprio dagli enti privatizzati, i quali chiedono che venga prima quantificato l’impatto che il cumulo avrà sui singoli bilanci che, come si sa, devono garantire l’equilibrio per almeno trent’anni, con proiezioni a cinquanta. Se si dovesse interessare numerosi soggetti, infatti, l’uscita anticipata degli iscritti potrebbe costringere la singola Cassa a rivedere i calcoli attuariali e le proiezioni negli anni. E, ove l’equilibrio di lungo periodo non fosse più garantito, spingerebbe il fondo a intervenire, aumentando i contributi oppure l’età pensionabile.

Se ne parlerà ad aprile. In proposito l’Inps, dopo un’esplicita richiesta fatta dall’Adepp, l’associazione che rappresenta le Casse professionali, si è impegnato a fornire tutti i dati entro aprile. In altre parole, l’Istituto invierà alle Casse i dati per individuare i contributi “silenti” e quelli sovrapposti, gli enti li incroceranno con il “Casellario degli attivi” e, una volta individuate le platee interessate, invieranno al Ministero le analisi sull’impatto della norma sui bilanci e sui regolamenti.

Il cumulo. Ma vediamo meglio in cosa consiste il cumulo gratuito. In sostanza, si tratta della riedizione di una norma già introdotta dalla legge di Stabilità del 2013, che consentiva di sommare i vari spezzoni di contribuzione a tutti i lavoratori, con l’unica eccezione dei professionisti iscritti alle Casse private. La Legge di Bilancio 2017 non ha fatto altro che allargare il raggio d’azione del cumulo, che insieme alla totalizzazione e alla ricongiunzione, rappresenta una delle tre soluzioni per sommare i contributi versati in diverse gestioni. Il nuovo cumulo, quindi, sarà utilizzabile per sommare tutti gli “spezzoni” contributivi (altrimenti persi), presenti in altre gestioni previdenziali diverse da quella di appartenenza. I quali da una parte concorreranno a far maturare in anticipo il diritto alla pensione (vecchiaia, anticipata ecc.), dall’altra contribuiranno a elevare l’importo della prestazione. La pensione si potrà ottenere una volta raggiunti i previsti requisiti di età e contribuzione (si applicano i requisiti di accesso più elevati tra quelli delle gestioni interessate), e avrà decorrenza dal mese successivo. Va qui ricordato che la “totalizzazione”, ancora operativa e anch’essa gratuita, prevede l’applicazione della famosa “finestra mobile”, che di fatto sposta la decorrenza al diciannovesimo mese successivo a quello del raggiungimento dei requisiti. 

www.inps.it