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PENSIONATI E TASSE, LE REGOLE SULLA DETRAZIONE DELLE SPESE MEDICHE

E’ tempo di dichiarazione dei redditi (modello 730) anche per i pensionati. Un esercito di persone che in gran parte sono tenute alla dichiarazione reddituale perché risulta titolare di una casa, oppure in molti più casi, perché nel 2016 ha sostenuto delle spese sanitarie. E proprio in vista della dichiarazione, tra gli elementi che richiedono maggiori chiarimenti vi sono le detrazioni per le spese mediche e sanitarie. Proprio per questo occorre conoscere dove inserire le spese sostenute, quali sono i documenti da conservare (per rispondere a eventuali controlli da parte del fisco) e quali sono le detrazioni spettanti, ossia a quanto può ammontare la riduzione dell’imposta da pagare. Entriamo dunque nel dettaglio.

Le spese sanitarie.  Le spese sanitarie vengono documentate nel Rigo E1 del modello 730, dove il contribuente deve riportare, nella colonna 2, le spese sanitarie al lordo della franchigia di 129,11 euro. La franchigia viene successivamente stornata dal Caf  che effettua assistenza fiscale. Sono considerate spese sanitarie quelle sostenute per:

1) prestazioni rese da un medico generico (comprese quelle di medicina omeopatica);

2) acquisto di medicinali (anche omeopatici);

3) prestazioni specialistiche;

4) analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni (esami di laboratorio, elettrocardiogrammi ed elettroencefalogrammi, tac, laser, ecografia, risonanza magnetica, chiroterapia, ginnastica correttiva e di riabilitazione, dialisi, cobaltoterapia, iodioterapia, neuropsichiatria, psicoterapia resa da medici specialistici o da psicologi iscritti all’albo, amniocentesi, villocentesi e altre analisi di diagnosi prenatale, inseminazione artificiale);

5) acquisto (o affitto) di protesi sanitarie, come protesi dentarie, apparecchi ortodontici, apparecchi di protesi oculistica, lenti a contatto (compreso il relativo liquido), occhiali da vista (escluse le spese per l’impiego di metalli preziosi nella montatura), apparecchi auditivi, protesi fonetiche, arti artificiali, apparecchi ortopedici, apparecchi per fratture (garza, gesso, busti, stecche, stampelle, bastoni canadesi, ecc.), stimolatori, pacemaker e altre protesi cardiache e vascolari;

6) prestazioni chirurgiche (incluse le spese inerenti, come anestesia, plasma sanguigno, sangue, ecc.), esclusi gli interventi estetici finalizzati soltanto a rendere più gradevole l’aspetto personale;

7) ricoveri collegati a interventi chirurgici o degenze (esclusi i servizi extra, come telefono, Tv, aria condizionata,). In caso di ricovero di un anziano in un istituto di assistenza e ricovero, la detrazione non spetta per l’intera retta, ma solo per le spese mediche, che devono essere separatamente indicate nella documentazione rilasciata dall’istituto;

8) acquisto (o affitto) di attrezzature sanitarie, come l’apparecchio per aerosol, quello per misurare la pressione sanguigna, siringhe, aghi, ecc.;

9) trapianto di organi;

10) cure termali, escluse le spese di viaggio e soggiorno;

11) ticket per le spese sostenute nell’ambito del Servizio sanitario nazionale;

12) assistenza specifica (infermieristica e riabilitativa, come fisioterapia, kinesiterapia, laserterapia; prestazioni rese da personale in possesso della qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale esclusivamente dedicato all’assistenza diretta della persona; prestazioni rese da personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo.

Le prestazioni sanitarie rese alla persona dalle figure professionali sopraelencate, sono detraibili anche senza una specifica prescrizione da parte di un medico, a condizione che dal documento attestante la spesa risultino la figura professionale e la prestazione resa dal professionista sanitario. Recentemente, per esempio, l’Agenzia delle entrate ha sostenuto che sono considerate come spese mediche soggette alla specifica detrazione fiscale, anche quelle sostenute per la massofisioterapia, sempre che siano effettuate da un professionista in possesso di una laurea triennale (massofisioterapista), che deve certificare il proprio titolo nella fattura.

La documentazione.  In base alla specifica voce di spesa da detrarre, per un eventuale controllo a cura del fisco, è bene conservare i seguenti documenti:

1) Per le spese sostenute per l’acquisto di medicinali è possibile ottenere la detrazione se le spese vengono documentate con fattura o con il cosiddetto  “scontrino parlante”,  in cui sono specificati, oltre al codice fiscale del destinatario del prodotto, la natura e la quantità dei farmaci acquistati e il codice alfanumerico che ne identifica la qualità;

2) Per ottenere la detrazione sulle protesi oltre ai documenti di spesa (fatture, ricevute o quietanze), serve anche la prescrizione del medico curante, a meno che non si tratti di attività svolte da esercenti che svolgono arti ausiliarie della professione sanitaria, abilitati a intrattenere rapporti diretti con il paziente (per esempio l’ottico).

3) Per ottenere la detrazione sulle spese mediche sostenute all’estero (per le quali non è possibile portare in detrazione le spese per il trasferimento e il soggiorno all’estero) dev’ essere conservata la relativa documentazione. Se è in lingua originale, occorre la traduzione in italiano, che può essere fatta e sottoscritta dallo stesso contribuente nel caso in cui tale documentazione sia in lingua inglese, francese, tedesca o spagnola; per le altre lingue, serve una traduzione giurata.

Attenzione! Per quanto riguarda le spese odontoiatriche è stato chiarito che occorre distinguere le spese sostenute a fini sanitari, da quelle relative a interventi puramente estetici; per questo le fatture del dentista devono necessariamente contenere la dicitura “ciclo di cure mediche odontoiatriche specialistiche”. Se la fattura dell’odontoiatra non contiene questa dicitura, l’interessato deve  rivolgersi allo specialista per chiedere un’integrazione della stessa.
Meno tasse. Come detto, sono detraibili le spese mediche superiori alla franchigia di 129,11 euro. Per calcolarla, occorre innanzitutto sommare tutte le spese sostenute nel corso del 2016, sottrarre l’importo di 129,11 euro e applicare sul risultato ottenuto il 19%. Un esempio pratico. Se la spesa complessiva sostenuta dal contribuente a suo nome o per conto del familiare a carico è in tutto di 900 euro, si sottrae la franchigia, quindi 900 - 129,11 = 770,89 euro. Su tale importo si calcola poi la percentuale di detrazione, ovvero, il 19% di 870,89 = 146,46 euro, questo è l’importo che il contribuente può detrarre dalla dichiarazione. La franchigia non si applica quando la spesa si riferisce all’acquisto di mezzi utili all’accompagnamento, deambulazione, sollevamento dei portatori di handicap, acquisto sussidi tecnici e/o informativi per l’autosufficienza delle persone disabili.  

Sono detraibili dall’Irpef le spese mediche sostenute sia a proprio nome sia per conto del familiare fiscalmente a carico, ossia per il coniuge, figli, genitori, generi e nuore, fratelli o sorelle. Per essere considerati familiari a carico, occorre che il reddito del familiare non superi i 2.840,51 euro annui.

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