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OMICIDIO STRADALE, AUMENTI IN VISTA PER LA RC AUTO

L’introduzione dei due nuovi reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali (legge numero 41 del 23 marzo scorso), potrà influenzare anche le polizze rc auto. Si profilano aumenti, contenuti in pochi euro, per gli automobilisti che vorranno essere tranquilli anche con le nuove regole, decisamente più severe. In base alle nuove norme, per chi si mette alla guida in stato di ebbrezza, o dopo aver assunto stupefacenti, e causa la morte di qualcuno è prevista la reclusione da cinque a dodici anni. Se l’investitore si dimostra lucido e sobrio, ma la sua velocità di guida è il doppio del consentito, la pena va da quattro a otto anni. In caso di omicidio multiplo, può essere triplicata fino a un massimo di diciotto anni.

Incidenti con lesioni. È invece punito con la reclusione da sei mesi a due anni chi, guidando non sobrio o non lucido, procura lesioni permanenti. Nel caso di lesioni, aumentano le pene se chi guida è ubriaco o drogato: da tre a cinque anni per lesioni gravi e da quattro a sette per quelle gravissime. Se invece il colpevole ha un tasso alcolemico fino a 0,8 g/l, o se l'incidente è causato da manovre pericolose, la reclusione sarà da un anno e sei mesi a tre anni per lesioni gravi, e da due a quattro anni per le gravissime. In caso di condanna o patteggiamento (anche con la condizionale) per omicidio o lesioni stradali, viene automaticamente revocata la patente. Una nuova patente sarà conseguibile solo dopo quindici anni (omicidio) o cinque (lesioni). Però nei casi più gravi, se ad esempio il conducente fugge dopo l'omicidio stradale, dovranno trascorrere almeno trent’anni dalla revoca.

I risarcimenti delle compagnie. Cosa cambia riguardo ai risarcimenti? “Dal punto di vista di colui che subìsce un incidente, l'assicurazione interviene risarcendolo a prescindere dalla natura del reato che è stato commesso da chi provoca l'incidente”, spiega Umberto Guidoni, responsabile auto dell'Ania, “per coloro che provocano l'incidente, è necessario vedere con attenzione le clausole contrattuali che prevedono una copertura a prescindere dalla commissione del reato. Questo comporta un piccolo incremento del premio, inferiore ai dieci euro, ma che garantisce in ogni caso che è l'assicurazione a pagare tutti i danni derivanti da questi comportamenti sconsiderati”.

La rivalsa.Uno degli aspetti più discussi in seguito all’introduzione dei due nuovi reati riguarda la clausola di rivalsa nelle polizze auto. La rivalsa è un diritto che hanno le compagnie, in base a cui se - in caso d’incidente - chi è alla guida si trova in stato di ebbrezza o sotto l'influenza di droghe, l'assicurazione risarcisce gli eventuali danni, ma poi ha il diritto di farsi restituire tutta la somma dall'assicurato. Alcune polizze, però, offrono la possibilità di pagare un premio più alto in cambio della rinuncia alla rivalsa. In pratica: l’assicurato è risarcito anche se, per esempio, provoca un incidente con un alto tasso alcolemico. Le associazioni dei consumatori stanno chiedendo che gli stessi principi virtuosi che hanno ispirato la nuova legge vengano applicate anche per le polizze auto, soprattutto per quanto riguarda la rivalsa. “Riteniamo eticamente inaccettabile la rinuncia alla rivalsa da parte delle compagnie”, sostiene Giampaolo Preti, responsabile assicurazioni di Konsumer, “l’Ania (Associazione italiana tra le imprese assicuratrici) ha organizzato una campagna molto efficace sulla sicurezza stradale. Non ha senso aver speso il denaro per questa campagna, se poi si offre comunque la possibilità del risarcimento, semplicemente con un premio un po’ più alto”.

Vittime in calo, ma ancora troppe. Secondo i dati forniti da Istat e Aci (Automobile Club Italia), nel 2014 in Italia si sono verificati 177.031 incidenti stradali con lesioni che hanno provocato la morte di 3.381 persone (entro il trentesimo giorno) e il ferimento di altre 251.147. Rispetto all’anno precedente, il numero d’incidenti è sceso del 2,5%, quello dei feriti del 2,7% mentre per il numero dei morti la flessione è molto contenuta: -0,6%. I decessi tra conducenti e passeggeri di autovetture nel corso del 2014 sono stati 1.491; nella drammatica classifica seguono motociclisti (704), pedoni (578), ciclisti (273), occupanti di mezzi pesanti (159), ciclomotori (112) e altre modalità di trasporto (64).

Antonio Barbangelo