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MEDICI E OSPEDALI: ASSICURARSI È OBBLIGATORIO O NO?

La legge Gelli (24/2017) - quella, per intendersi, che regola l'assicurazione di medici e strutture sanitarie – è entrata in vigore lo scorso aprile. Ma ancora non si sa se ospedali e specialisti siano, al momento, obbligati ad assicurarsi. O meglio: per legge, l'obbligo c'è. Ma, per ora, sembra non ancora operante, a causa della mancata pubblicazione dei decreti attuativi. Un bel rebus, si potrebbe dire. Una matassa che ha provato a sbrogliare il workshop Assicuriamoci una sanità sicura, organizzato da Assimedici in corso di svolgimento all'istituto di Medicina legale dell'università degli studi di Milano.

"L'obbligo è scattato con la norma", spiega l'avvocato Cristina Lombardo a Iomiassicuro.it, a margine del convegno. "Ma i decreti attuativi non sono ancora stati pubblicati, e per questo il vincolo sembrerebbe sospeso". Un'opinione fatta propria dall'Ania: l'associazione di rappresentanza delle compagnie assicurative ha sottolineato la mancata pubblicazione sia dei decreti "che riguardano i requisiti minimi delle polizze per le strutture e esercenti", sia di quelli "che regoleranno il fondo di garanzia". La tesi della "sospensione" sembra essere suffragata anche da un pronunciamento del tribunale di Milano, che a sua volta fa riferimento al parere del Consiglio di stato 486 del 19 febbraio 2015 (riferita alla precedente legge Balduzzi - ma, afferma il tribunale di Milano - c'è una stretta analogia strutturale tra l'articolo 3 di questa misura e l'articolo 10 della legge Gelli). La sentenza, però, partiva da una causa per concorrenza sleale, e "ritengo che a questo caso sia riferita", dice Attilio Steffano, ceo di Assimedici srl & Ua underwriting agency. "In altre parole, la materia del contendere era diversa".

Sia come sia, tra tutte le incertezze del caso, rimane però un punto fermo: "se un medico lavora in una struttura sanitaria", puntualizza Steffano, "gli rimane comunque l'obbligo assicurativo per colpa grave. E questo non glielo leva nessuno: è stabilito dall'articolo 10, comma 3 della legge. Per questo motivo, le strutture stanno pretendendo la copertura assicurativa del sanitario".

In ogni caso, obbligo o non obbligo, la responsabilità rimane. Ed è pesante. "Se non si assicurano, i medici rischiano di pagare eventuali errori di tasca propria", spiega Steffano. "E questo dovrebbe convincerli a ricorrere a una copertura. Indipendentemente dal vincolo di legge".

Enrico Levaggi

Nella foto: Attilio Steffano e Cristina Lombardo

http://responsabilitasanitaria.it