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A LUGLIO DISOCCUPAZIONE GIOVANILE IN CRESCITA DEL 2%

Mercato del lavoro in chiaroscuro: diminuisce il tasso di disoccupazione, ma scende anche il numero delle persone che hanno un posto. E’ quanto emerge dai dati provvisori sulla forza lavoro annunciati nei giorni scorsi dall’Istat. I disoccupati (2,9 milioni) diminuiscono dell'1,3% rispetto a giugno (meno 39 mila). Il calo interessa sia gli uomini (meno 1,4%) sia le donne (meno 1,2%) e tutte le classi di età eccetto i 15-24enni (più 23 mila) e i 25-34enni (più 38 mila). A questa riduzione contribuisce anche l'aumento degli inattivi (più 53 mila), cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro.

Meno occupati stabili. A luglio gli occupati sono diminuiti dello 0,3% rispetto al mese precedente. In un mese, tra giugno e luglio, ci sono stati 63 mila occupati in meno,  e questo interrompe una serie positiva che durava da un quadrimestre (più 0,4% a marzo, più 0,5% ad aprile, più 0,2% a maggio e a giugno). Il calo di luglio riguarda prevalentemente le donne (meno 0,5%, rispetto a meno 0,1% degli uomini).  Secondo alcuni, il giro di vite sui requisiti per maturare la pensione (riforma Fornero) contribuisce al fenomeno dell’aumento dell’occupazione nella fascia di età sopra i 50 anni, una categoria che cresce infatti di 48 mila unità, con un balzo su base annua di 402 mila lavoratori. Più in generale, però, il tasso di occupazione registra una diminuzione dello 0,1% su base congiunturale e si attesta al 57,3%. La flessione, come già detto, interessa in particolare i giovani.

Lavoratori autonomi. Cattive notizie anche nel mondo degli “indipendenti”, professionisti, collaboratori, piccoli imprenditori: con l’attività economica che ristagna è l’occupazione autonoma a soffrire di pi, e a ritirarsi, per prima, dal mercato del lavoro. In un mese i lavoratori autonomi sono scesi di 68mila unità (meno 1,2%).  In un anno la contrazione è stata meno marcata: meno 18mila posizioni (meno 0,3%). Ma comunque c’è stata, e ha contribuito a portare giù, dopo quattro mesi di rialzi, il numero complessivo di occupati. Molte false partite Iva sono transitate nel lavoro dipendente, spiega Maurizio Del Conte, consigliere giuridico di palazzo Chigi e neo presidente dell’Anpal, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, recentemente istituita con il Jobs Act. Ora, però, con una congiuntura non brillante le difficoltà stanno iniziando a toccare da vicino i veri professionisti; per questo è fondamentale approvare rapidamente il disegno di legge sul lavoro autonomo ancora all’esame in Parlamento, provvedimento che estende tutele e prova a rispondere alle esigenze dei veri lavoratori indipendenti.

 

PAROLE CHIAVE

 

Forza  lavoro: comprende le persone occupate e quelle disoccupate.

 

Occupati: comprendono le persone maggiori di 15 anni che nel periodo preso in esame hanno svolto almeno un’ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario, oppure hanno svolto almeno un’ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare in cui collaborano abitualmente.

 

Disoccupati: comprendono le persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che hanno effettuato almeno un’azione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento dell’indagine.

 

Inattivi: comprendono le persone che non fanno parte delle forze di lavoro, cioè quelle non classificate come occupate o in cerca di occupazione.

 

Tasso di occupazione: rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento.

 

Tasso di disoccupazione: rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le corrispondenti forze di lavoro.